Serbia: al voto il 17 dicembre. Osservatori internazionali per controllare lo svolgimento delle elezioni

I serbi tornano alle urne il 17 dicembre prossimo: per la quarta volta, elezioni politiche anticipate. Si rinnova il parlamento e si va al voto amministrativo in 53 municipalità e 12 comuni, Belgrado compresa. Accanto al partito del presidente Aleksandar Vučić, il Partito progressista serbo (Sns), ci sono altre dodici liste in lizza. Dopo le forti tensioni dei mesi scorsi, la speranza degli oppositori di Vucic, è di riuscire a rosicchiare un po’ del potere che il presidente si è costruito negli anni, a partire dal 2012. Riprendere il dialogo con l’Unione europea, il cammino verso una democrazia più solida, il dialogo con il Kosovo sono i temi su cui Vucic ha fatto fare passi indietro al Paese, secondo gli oppositori. I partiti di centrosinistra che guardano all’Europa si sono uniti nel movimento “Serbia contro la violenza”, con la speranza di poter vincere a Belgrado, nonostante gli sforzi draconiani messi in campo da Vučić per convincere gli elettori a rinnovare la fiducia nel partito del presidente. Conquistare politicamente la capitale potrebbe avere un effetto domino. La tornata elettorale sarà sotto stretta osservazione da parte di una delegazione di tredici membri dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Guidati dall’austriaco Stefan Schennach, gli osservatori Apce saranno nel Paese balcanico dal 15 al 18 dicembre. Insieme a loro anche osservatori Osce e del Parlamento europeo.

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