Agricoltura: Mattarella, “fame è spettro che si aggira non solo nei territori in guerra, cibo considerato un’arma strategica”. “Agroalimentare è veicolo di pace”.

“Il cibo, anziché diritto universale, viene considerato arma di guerra, affamando popolazioni, destabilizzando nazioni, accentuando povertà e spostamenti di popoli. La fame è uno spettro che si aggira nuovamente nei territori in guerra, e non solo; e si presenta, inoltre, nelle aree soggette a desertificazione”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all’Assemblea generale di Confagricoltura.
“Sono temi che, mentre richiedono interventi urgenti, presentano questioni di struttura sia negli ambiti bilaterali, sia in quelli multilaterali”, ha osservato il Capo dello Stato che ha voluto “esprimere la riconoscenza della Repubblica al mondo dell’agricoltura che, durante la crisi della pandemia, non ha mai cessato, neppure per un istante, di nutrire il Paese. Gli agricoltori, al pari di altre categorie benemerite, hanno consentito a un Paese ferito di rialzarsi e riprendere il suo percorso”. “Le recenti alluvioni – ha aggiunto – hanno mostrato egualmente lo spirito di solidarietà connaturato a chi si occupa di agricoltura nei territori: il loro sacrificio, i danni che hanno subito, meritano di essere prontamente ristorati affinché con politiche appropriate si creino le condizioni per la ripresa”.
“In contemporanea”, ha proseguito, “si è presentata la crisi derivante dall’invasione russa in Ucraina, con un uso spregiudicato da parte di Mosca della risorsa alimentare, utilizzata come arma strategica”. Invece, la convinzione di Mattarella, “l’agroalimentare è un veicolo di pace”.

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