Diocesi: Perugia, mons. Maffeis in visita alla Casa “Villa Nazarena” dove sono assistite 31 donne giovani e adulte diversamente abili

La festa della Santa Famiglia di Nazareth è stata particolarmente sentita nella comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve. In mattinata, si legge in una nota diffusa ieri, l’arcivescovo Ivan Maffeis ha visitato la Casa “Villa Nazarena”, in Pozzuolo Umbro di Castiglione del Lago, animata e gestita dal 1957 dalle suore della Congregazione della Sacra Famiglia di Spoleto, che assistono attualmente 31 donne giovani e adulte diversamente abili. Mons. Maffeis, nel soffermarsi su uno degli insegnamenti sempre attuali della Santa Famiglia di Nazareth, quello del prendersi cura del prossimo provato nel corpo e nello spirito accogliendolo ed assistendolo come in famiglia, ha avuto parole, per le ospiti, di conforto e incoraggiamento e, per le religiose, il personale sanitario e i volontari, di apprezzamento ed incoraggiamento per l’opera svolta, soprattutto per la disponibilità e la premura materna con cui vengono assistete le ospiti, senza tralasciare la competenza professionale e l’umanità del personale e la generosità dei volontari.
Nel pomeriggio, presso la chiesa parrocchiale della Santa Famiglia di Nazareth in San Sisto di Perugia, si è svolta la tradizionale festa diocesana promossa dall’Ufficio per la pastorale familiare, con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo eletto di Civita Castellana Marco Salvi, vicario generale di Perugia-Città della Pieve, che, l’8 gennaio, farà ingresso nella sua nuova diocesi. “La Famiglia di Nazareth ci aiuta a riscoprire i connotati delle nostre famiglie: un amore grande a Cristo, come il bene supremo, l’attenzione alla quotidianità e alla particolarità dell’esistenza dove ogni attimo acquista valore e grandezza, un sapore di eterno”, ha detto mons. Salvi, che si è anche un po’ commosso nel cogliere tanto affetto nei suoi confronti. “La promessa che faccio – ha affermato – è che il rapporto nato in questi anni con le persone non viene a terminare, ma continuerà prima di tutto attraverso l’amicizia con don Ivan e per decisione comune di non essere autosufficienti nel nostro impegno, ma di trovare conforto in questa amicizia. Ci siamo ripromessi di camminare insieme e di far camminare insieme le nostre due diocesi, Civita Castellana e Perugia”.

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