Papa Francesco: ai Premostratensi, “spesso c’è tensione tra il fondatore e la sua fondazione”, “dialogare con il popolo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La storia degli Ordini religiosi evidenzia spesso una certa tensione tra il fondatore e la sua fondazione. E questo è buono, perché quando non c’è la tensione, il fondatore prende tutto con sé e l’istituto muore con il fondatore”. Lo ha detto il Papa, che ricevendo in udienza i Canonici Regolari Premostratensi, in occasione del IX Centenario della fondazione dell’Abbazia di Prémontré, a affermato che “la tensione fa crescere la comunità, l’ordine religioso”. “La presenza di una comunità di sorelle o fratelli è come un faro luminoso nell’ambiente circostante”, l’omaggio di Francesco: “Eppure, la gente sa anche che le comunità religiose non sempre rispondono pienamente alla vita a cui sono chiamate. L’esperienza cristiana concreta è fatta di buoni propositi e di errori, consiste nel ricominciare ancora e ancora. Non bisogna avere vergogna di questo! È la strada. Non per nulla, nella vostra professione canonicale, voi promettete di condurre una vita di conversione e di comunione. Senza conversione non c’è comunione. E proprio questo ricominciare e convertirsi alla fraternità è una chiara testimonianza del Vangelo, più di tante prediche”. “Oggi, le vostre fondazioni storiche in Europa sono invitate a ripensare la loro propria storia”, l’invito del Papa: “Nella misura in cui rivivrete, per così dire, i vostri inizi, potrete capire qual è la vostra ispirazione fondamentale. Non dimentichiamolo: essere un Ordine significa imparare gli uni dagli altri; significa che le comunità federate, nella loro autonomia, debbono coltivare un interesse fraterno per tutte le altre comunità. Questo è per voi un modo di vivere la cattolicità della Chiesa. Ogni comunità mantiene la propria identità, spesso determinata dalle sue origini e dalla sua storia, e quindi nessuna comunità può pretendere di imporre la propria identità alle altre. Piuttosto si tratta di riconoscere quanto si condivide come espressione del carisma comune”. “Inserirsi culturalmente nel popolo, dialogare con il popolo, non rinnegare il popolo dal quale siamo venuti”, l’altra raccomandazione di Francesco, secondo il quale “concretamente, lo slancio missionario di una casa premostratense si traduce nelle scelte concrete in campo sociale, economico, culturale”.

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