Papa in Kazakhstan: dopo dichiarazione finale, “ci sono troppe divisioni, non possiamo andare avanti separati”

“Ci sono troppi odi e divisioni, troppa mancanza di dialogo e comprensione dell’altro: questo, nel mondo globalizzato, è ancora più pericoloso e scandaloso”. A denunciarlo è stato il Papa, nel suo ultimo discorso in Kazakhstan, pronunciato nel Palazzo dell’Indipendenza di Nur-Sultan, dopo la lettura della Dichiarazione finale a conclusione del Congresso delle religioni mondiali e tradizionali. “Non possiamo andare avanti collegati e separati, connessi e lacerati da troppe disuguaglianze”, l’appello di Francesco, che ha ringraziato i presenti “per gli sforzi tesi alla pace e all’unità”. “Grazie per esser venuti da diverse parti del mondo, portando qui la ricchezza dei vostri credo e delle vostre culture”, ha proseguito Francesco: “Grazie per aver vissuto intensamente questi giorni di condivisione, lavoro e impegno nel segno del dialogo, ancora più preziosi in un periodo tanto difficile, su cui grava, oltre alla pandemia, l’insensata follia della guerra”. Il Papa ha inoltre ringraziato le autorità locali, “che ci hanno ospitato, preparando e allestendo con grande cura questo Congresso”, e la popolazione del Kazakhstan, “amichevole e coraggiosa, capace di abbracciare le altre culture preservando la sua nobile storia e le sue preziose tradizioni. Kiop raqmet! Bolshoe spasibo! Thank you very much!”.

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