Papa in Kazakistan: mons. Mumbiela Sierra (vescovi Asia Centrale), “Francesco sta dimostrando di fare tutto il possibile per costruire ponti di pace e dialogo”

“Il Papa sta dimostrando ancora una volta di fare tutto il possibile, nonostante le sue condizioni di salute limitate, per costruire ponti di pace e di dialogo, per risolvere i conflitti attuali e porre le basi che servano a evitare un futuro ancora più oscuro”. È mons. José Luis Mumbiela Sierra, vescovo di Almaty e dal 29 aprile di quest’anno presidente della Conferenza episcopale dell’Asia centrale, a parlare del significato che il viaggio apostolico di Papa Francesco in Kazakistan, dal 13 al 15 settembre, riveste non solo per le piccole comunità cattoliche di queste terre ma anche per l’intera regione. Riguardo alla partecipazione del Papa al Congresso dei leader delle religioni mondiali tradizionali, insieme al Grande Imam di Al-Azhar, Ahmed al-Tayyeb, e a 108 delegazioni provenienti da 50 Paesi, il vescovo osserva: “Il Congresso mondiale dei leader religiosi acquisisce con la presenza del Santo Padre il suo massimo livello e riconoscimento. Credo che con la sua visita, il Congresso si collochi come una piattaforma di dialogo a livello mondiale di prim’ordine. Preghiamo che il lavoro di questo Congresso non rimanga solo a livello di parole dette o scritte, ma che si incarni nella storia, che serva veramente a guidare e gestire i cambiamenti necessari a livello mondiale per una migliore convivenza sociale e globale”. Nell’intervista rilasciata al Sir e pubblicata oggi, il presidente dei vescovi afferma: “Credo che dovremmo aspettare ‘con fame’ i discorsi del Papa in questi giorni, perché credo che questi giorni offrano la cornice giusta per lanciare un messaggio chiaro in questo senso, per esprimere una proposta che riempia di speranza tutti noi che stiamo soffrendo l’instabilità generalizzata causata da un conflitto che va ben oltre le tragiche situazioni che si vivono in Ucraina”. “Nel colloquio telefonico che il Santo Padre ha avuto qualche settimana fa con il presidente del Kazakistan, Kassym Khomart Tokayev – ricorda mons. Mumbiela Sierra –, Papa Francesco ha sottolineato che apprezza molto il valore di questo Congresso nel favorire sia il dialogo interreligioso sia l’unità e il riavvicinamento dei governi, soprattutto alla luce dell’attuale situazione mondiale. Si tratta certamente un’occasione provvidenziale da non perdere: nel cuore geografico dell’Eurasia si ascolterà un appello speciale all’unità e al dialogo, un appello corroborato dai leader delle diverse confessioni religiose”. “Noi siamo un ponte tra l’Europa e l’Asia ed è necessario che i ponti non cadano, per il bene di entrambe le sponde”, dice mons. Mumbiela. “La stabilità dei ponti è la garanzia di una buona comunicazione tra i popoli. Forse l’antica Via della Seta è ora chiamata a essere non solo un luogo di incontro tra culture diverse, ma anche un sostegno per loro”.

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