Diocesi: mons. Maffeis (Perugia-Citta della Pieve), “conoscervi di persona è condizione per un’autentica fraternità e per la condivisione di un cammino ecclesiale”

(Foto: arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve)

“Aiutatemi a conoscervi personalmente, sapendo che è la condizione per un’autentica fraternità e per la condivisione di un cammino ecclesiale”. È l’invito espresso ieri da mons. Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, al termine della celebrazione eucaristica con la il card. Gualtiero Bassetti, suo predecessore sulla cattedra di san Costanzo, lo ha consacrato vescovo. Contestualmente ha avuto inizio il ministero episcopale del neo vescovo nella Chiesa perugino-pievese.
“Oggi si compie in me una manifestazione gratuita e inattesa della misericordia di Dio, che passa anche attraverso il volto di tante persone incontrate nel corso della vita”, ha riconosciuto mons. Maffeis prima di iniziare una lunga serie di ricordi e ringraziamenti. Dalla famiglia al paese natale di Pinzolo, dalla Chiesa e comunità trentina al mondo della comunicazione: l’Università Salesiana e quella del Laterano, i media Cei – Avvenire, Radio InBlu, Tv2000 e Sir –, le testate diocesane e quelle dei media laici.
“Come sottosegretario – ha affermato – ho avuto l’onore di servire la Conferenza episcopale italiana, guidata prima dal card. Angelo Bagnasco e, quindi, dal card. Gualtiero Bassetti. Ho lavorato alla scuola di tre segretari generali – tutti e tre oggi qui presenti! –: mons. Mariano Crociata, mons. Nunzio Galantino e mons. Stefano Russo. A ciascuno di loro la mia riconoscenza, la stima e, anche in questo caso, le scuse per i miei limiti. Saluto il nuovo Segretario, l’amico mons. Giuseppe Baturi, e abbraccio dipendenti e direttori dei diversi Uffici della Cei”. Il neo vescovo ha voluto esprimere poi “al card. Giuseppe Betori e al card. Ennio Antonelli, come a ciascuno dei numerosi vescovi presenti un grazie immenso per questo segno eloquente di fraternità e di comunione”.
Al card. Bassetti “la gratitudine per la vicinanza paterna, di cui le parole dell’omelia non sono che l’ultimo segno”, ha proseguito: “Grazie a mons. Marco Salvi, per aver guidato la diocesi di Perugia-Città della Pieve in questi mesi e per l’impegno con cui – con i collaboratori – ha curato al meglio il programma di questa giornata”. “Infine e soprattutto, sono profondamente riconoscente al Santo Padre, Papa Francesco: per la tenerezza, l’affetto e la fiducia di cui negli anni mi ha sempre circondato; per questa nomina, con cui mi costituisce vostro pastore”, ha concluso mons. Maffeis.
Prima della celebrazione, rivolgendosi alle autorità, l’arcivescovo ha sottolineato che “accanto ai luoghi abitati dalla famiglia e dagli affetti, dal lavoro e dagli interessi, siamo chiamati a coltivare e a dilatare gli spazi dell’ascolto, dell’accoglienza, della formazione, della prossimità e della cura. Sono spazi di umanità che interpellano il contributo di risposta di tutti; spazi che, in particolare, invocano le virtù del buon governo, della giustizia prudente, della comunicazione veritiera e soprattutto della carità operosa”. E ha assicurato “la disponibilità della Chiesa perugino-pievese a collaborare nel prenderci a cuore le attese e i problemi della gente, perché la nostra rimanga e sia sempre più una terra a misura della persona umana, dei suoi beni e dei suoi fini”.

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