Diocesi: Brescia, mons. Tremolada dovrà sottoporsi a trapianto di midollo spinale. Responsabilità affidate ai vicari generale e per la pastorale

“Il mio problema riguarda il midollo spinale che in questo momento non è più in grado di svolgere il suo compito come deve e l’unica chance che è rimasta è quella del trapianto. È una decisione ormai presa da tempo e, se le cose procedono così come abbiamo concordato, l’intervento dovrebbe avvenire nei primi giorni di luglio presso l’ospedale San Gerardo di Monza”. Lo ha annunciato questa mattina il vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, davanti al clero diocesana e alla stampa locale convocati in episcopio.
“In realtà – ha raccontato il presule – ho sempre avuto qualche problema molto serio dal punto di vista ematologico” e “il mio sangue mi ha sempre creato qualche difficoltà”; ma la terapia finora gli ha consentito di svolgere il suo ministero senza troppi problemi. Il vescovo ha detto: “Avrei potuto proseguire con una certa tranquillità ma non si escludevano degli aggravamenti anche improvvisi, cosa che è capitata”. “Ogni trapianto ha un sensibile margine d’incertezza, vedremo cosa il Signore mi riserverà”, ha proseguito mons. Tremolada che voluto ringraziare medici ed infermieri che lo hanno seguito in questi mesi “con discrezione, dedizione e affetto”, “perché mi hanno consentito con una terapia mirata di portare a compimento degli adempimenti che erano necessari. A me premeva che la diocesi non avesse contraccolpi eccessivi per la mia situazione personale; il Signore mi ha aiutato e abbiamo portato a termine tutte le incombenza, l’ultima era l’ordinazione dei nostri presbiteri che volevo fosse gioiosa e festosa com’è stata”.
Dopo qualche settimana di ricovero, il vescovo sarà sottoposto al trapianto al quale seguiranno sei mesi di convalescenza che il presule trascorrerà presso la casa di un fratello, a Monza. Periodo nel quale “non sarò presente fisicamente” e “la cura della diocesi sarà affidata al vicario generale e al vicario per la pastorale”. “Potrò mantenermi in contatto con la diocesi in questi mesi”, ha spiegato mons. Tremolada, “nella misura in cui le condizioni me lo consentiranno”. “Il mio pensiero in questo momento va alla diocesi, ai suoi sacerdoti, in particolare a tutte le comunità”, ha continuato. “Ci sono dei momenti nella vita in cui si capisce un po’ di più che cos’è la fede, perché guardi avanti e ti accorgi che tutto è molto incerto. In questi momenti si capisce anche quanto è importante la fede, perché se puntiamo tutto su noi stessi in momenti come questi non ci rimane nulla”, ha concluso, chiedendo che “non manchi la preghiera per me. Il Signore faccia quello che desidera, ho capito che per un vescovo ci sono diversi modi per amare la Chiesa: uno è quello di guidarla e se il Signore vorrà si tornerà a guidarla; l’altro è quello di offrire la salute e forse la stessa vita perché possa essere se stessa. Scelga il Signore quello che vorrà”.

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