Primo maggio: mons. Perego (Ferrara), “c’è necessità di tutelare lavoro e lavoratori, mancanza di sicurezza è ferita alla dignità”

“La verità e l’amore si testimonia sempre con coraggio. E come cristiani con coraggio oggi dobbiamo anche testimoniare la necessità di tutelare il lavoro e i lavoratori: denunciando ogni forma di precarizzazione e di sfruttamento sul lavoro, valorizzando la professionalità, e al tempo stesso prestando attenzione alle condizioni in cui il lavoro si attua, perché non abbiano a verificarsi incidenti e situazioni di disagio. Il lavoro è vita solo se condotto in condizioni di tutela e di sicurezza”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Ferrara, mons. Gian Carlo Perego, in occasione del 1° maggio celebrando messa presso l’area artigianale di S. Giuseppe di Comacchio.
“Il lavoro è luogo di incontro con il Signore, di manifestazione del Signore. Ma – ha ammonito il presule – deve essere un lavoro dignitoso, che rispetta ogni persona, uomo e donna, che non si lascia ossessionare dagli orari, dove la libertà economica non riduce il rispetto della dignità dei lavoratori”. “La fraternità nasce su un lavoro dignitoso, che rispetta e tutela ogni lavoratore”, ha proseguito mons. Perego, sottolineando che “per queste ragioni è una ferita alla dignità del lavoro e dei lavoratori la mancanza di sicurezza sul lavoro che vede crescere le morti sul lavoro, anche nel nostro territorio ferrarese”. “I dati dei morti sul lavoro – ha denunciato – sono drammatici: 1.223 lo scorso anno, senza contare gli infortuni di diverse gravità e le malattie professionali. Sono morti, feriti e ammalati che domandano tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Si parla molto di sicurezza, ma poco di sicurezza sociale e di sicurezza sul lavoro”, ha osservato l’arcivescovo, invitando i presenti a pregare “in questo giorno san Giuseppe, patrono dei lavoratori, perché cresca questa cultura della sicurezza del lavoro e perché ognuno ne senta la responsabilità”.

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