Ciad: Fondazione Magis, “le nuove figure degli agenti comunitari di salute aiutano la popolazione nella prevenzione e nella cura delle malattie”

Potenziare i servizi sanitari nelle zone urbane e rurali per ridurre le malattie trasmissibili e non trasmissibili in Ciad. Questo è l’obiettivo dell’intervento progettato ed attuato dalla Fondazione Magis (opera missionaria della Provincia euro-mediterranea della Compagnia di Gesù) e finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo – sede di Khartoum – “Aid 04/Ciad/12022/2021”.
“Spesso gli ambienti di vita sono pericolosi per la salute – ricorda in una nota il Magis -: l’inquinamento nelle città è sempre più rilevante, l’igiene e il risanamento dell’ambiente pongono molti problemi. La situazione epidemiologica è fortemente segnata dalla presenza di malattie trasmissibili ma anche da malattie croniche come il cancro. In generale c’è una debole capacità di informare ed educare rispetto alla tutela della salute e c’è una scarsa capacità diagnostica dei laboratori. Il costo delle consultazioni, degli esami e dei trattamenti sanitari è proibitivo per molte persone e famiglie. I meccanismi di assicurazione sono quasi inesistent”i.
Con una popolazione di circa 21 milioni di abitanti il Ciad è al 187° posto su 189 Paesi nell’indice dello Human Development Report 2020. Ha un’aspettativa di vita 54,2 anni. È uno dei Paesi al mondo con il più basso rapporto popolazione/medico. Sul totale degli abitanti ci sono 5mila infermieri e solo 700 medici. La pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza che il settore sanitario, già strutturalmente fragile, non è in grado di far fronte a pandemie sistemiche. Il governo ciadiano per far fronte a questa situazione ha elaborato il nuovo Piano nazionale di sanità 2016-2030.
L’iniziativa della Fondazione Magis si inserisce in questo contesto e “punta al miglioramento delle competenze sanitarie e diagnostiche dei Centri di salute e degli agenti comunitari di salute, del personale tecnico dei laboratori e del personale sanitario, attraverso specifici corsi di formazione”.
il Magis spiega: “Proprio grazie all’azione degli agenti comunitari di salute le comunità saranno rese più consapevoli dei pericoli riguardanti la loro salute. Gli Agenti comunitari di salute, saranno punti di riferimento importanti per le comunità ed avranno la funzione di collegamento tra le comunità e i Centri di salute. In tal modo il progetto, anche dopo che sarà concluso, continuerà a favorire l’accesso di persone e famiglie alle strutture sanitarie per la prevenzione e la diagnosi precoce, riducendo il tasso di mortalità”.
Le regioni del Ciad interessate dal progetto sono quelle di N’Djamena con il laboratorio dell’ospedale “Le Bon Samaritain” e venti Centri di salute della capitale e dintorni; quella di Mandoul con il laboratorio dell’ospedale di Goundi e trenta Centri di salute; quella di Moyen-Chari nel laboratorio dell’ospedale di Biobè, Koutouguere (37 km da Biobè) e Boum Kabir e cinquanta Centri di salute delle Regione.

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