Ucraina: p. Sale, “a cosa servirà questa inutile e disastrosa guerra?”. “Insegnerà a Russia e grandi potenze che non si può impunemente violare il diritto internazionale”

A un mese dall’inizio, la “guerra di Putin” contro l’Ucraina “procede, purtroppo, senza sosta, ostacolata soltanto dall’inattesa controffensiva dell’esercito ucraino e dei suoi volontari. Diverse città ucraine vengono quotidianamente bombardate sia dal cielo sia dal mare. In questi giorni la città martire di Mariupol è quasi interamente distrutta”. Lo scrive padre Giovanni sale, politologo e scrittore de La Civiltà Cattolica. Nel quaderno n. 4.123 della rivista, in uscita sabato e come sempre anticipato al Sir, il gesuita ricorda l’annuncio da parte di Mosca della “prima vittoria strategica, agognata da giorni: il Donbass è stato unito alla Crimea” e intanto pesanti bombardamenti hanno colpito anche Kiev, Odessa e altre città “provocando la morte di molti civili. Città strategiche sulle quali si gioca la sorte di questa inutile guerra. I diversi round di negoziati tra le parti belligeranti hanno permesso che si aprissero alcuni corridoi umanitari, per lo più diretti verso territori sotto il controllo russo. Per gli ucraini, si tratta di vere e proprie deportazioni”.
“Quanto andrà avanti ancora” e “a cosa sarà servita questa inutile e disastrosa guerra?” il duplice interrogativo di p. Sale. “Difficile dirlo. Intanto è in corso tra le parti una trattativa per un accordo, ma non si parla ancora di un imminente cessate il fuoco”. L’operazione, nella concezione di Vladimir Putin, “doveva servire a liberare il Paese dal dominio culturale, militare ed economico degli occidentali, intenzionati a cancellare la ‘neutralità’ dell’Ucraina e a minacciare, con armi micidiali, le mura del Cremlino”. In realtà, conclude, “servirà alla Russia, innanzitutto, e anche alle altre grandi potenze, per ricordare che non si può impunemente violare il diritto internazionale, invadendo un Paese sovrano: chi lo farà, ne pagherà le conseguenze. Servirà anche agli ucraini, perché rafforzerà la loro identità nazionale. Di fatto, questa guerra ha in qualche modo fatto emergere il senso di unità della nazione ucraina, connotata da diversità etniche, culturali e religiose, che provengono dalla sua lunga storia”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia