Mondiali di calcio: Parlamento Ue, nessun evento sportivo nei Paesi che violano i diritti umani. In Qatar discriminate donne e persone Lgbtq+

(Strasburgo) Gli eventi sportivi internazionali non dovrebbero essere assegnati ai Paesi “che violano i diritti fondamentali e umani e dove la violenza di genere è sistematica”. Lo afferma il Parlamento europeo in un testo approvato oggi a maggioranza, per alzata di mano, sui diritti umani in Qatar in relazione allo svolgimento dei Mondiali di calcio. “Secondo le stime, in Qatar vi sono più di due milioni di cittadini stranieri che costituiscono circa il 94% della forza lavoro del Paese”, specifica una nota che accompagna il voto della plenaria. I deputati “accolgono con favore il fatto che, secondo l’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro) il governo del Qatar abbia rimborsato 320 milioni di dollari alle vittime di abusi salariali attraverso il Fondo di sostegno e assicurazione ai lavoratori”. Tuttavia, deplorano “l’esclusione di milioni di lavoratori e delle loro famiglie dalla sua applicazione e chiedono di ampliare il fondo in modo da includere tutte le vittime dall’inizio dei lavori correlati alla Coppa del mondo, compresi tutti i casi di morte e le altre violazioni dei diritti umani”. Chiedono poi inoltre alla Fifa di contribuire a un programma di risarcimento completo per le famiglie dei lavoratori, come indennizzo per le condizioni di lavoro subite.
I deputati deplorano anche “gli abusi perpetrati dalle autorità del Paese nei confronti della comunità Lgbtq+, incluso l’uso di leggi nazionali che consentono la custodia cautelare delle persone Lgbtq+ senza capi d’imputazione o processo fino a sei mesi”. Nella risoluzione, si esorta il Qatar a “rafforzare le misure volte a garantire la parità di genere, anche abolendo quel che resta del sistema di tutela delle donne, e a intensificare gli sforzi per conseguire un’equa rappresentanza delle donne nel mercato del lavoro formale”.

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