Colombia: da domani il Congresso nazionale di Riconciliazione promosso dai vescovi. Mons. Barreto, “disarmare i nostri cuori”

Ph. Sir

“Il Congresso della Riconciliazione ci invita a disarmare i nostri cuori e ad aprirci a vivere in un ambiente di dialogo e di amicizia sociale”. Lo ha detto mons. Juan Carlos Barreto, vescovo di Soacha e presidente della Commissione episcopale per la pastorale sociale dei vescovi colombiani, nel corso della presentazione ufficiale del IX Congresso nazionale di Riconciliazione, promosso dalla Chiesa colombiana, che si terrà a Bogotá da domani, 22 novembre, a giovedì 24 novembre. Un appuntamento che arriva nel momento in cui il Governo promuove la cosiddetta “pace totale”. Una prospettiva che nei territori periferici è ancora lontana. È di ieri, per esempio, la notizia di scontri tra gruppi armati nel dipartimento del Putumayo, a Puerto Guzmán, nel sud del Paese, con un bilancio di venti morti e 15 famiglie sfollate.
Il vescovo ha sottolineato che si tratta di uno spazio che coinvolge tutte le giurisdizioni ecclesiastiche del Paese, oltre alle organizzazioni che operano nell’ambito della promozione della pace. Ha poi auspicato che il Congresso aiuti a portare “alla fraternità del popolo colombiano, alla riconciliazione di tutti, in un paese così colpito da vari tipi di violenza”. Ha proseguito mons. Barreto: “Nella situazione attuale, è necessario dare senso alle sfide poste dalla riconciliazione di un Paese, a partire dalla pace, che deve essere vissuta a livello familiare, negli ambienti educativi, negli ambienti di lavoro, dei vicini, ma anche nella costruzione della pace nel Paese, nella costruzione della pace in cui siamo tutti coinvolti con diverse responsabilità, lo Stato, la società civile e anche le persone e i gruppi che hanno deciso di incidere sul Paese con mezzi armati”.
Da parte sua, mons. Héctor Fabio Henao, delegato per i rapporti Chiesa-Stato per la Conferenza episcopale colombiana, ha accolto con favore il fatto che questo Congresso si svolga in un momento chiave per la pace nel Paese, riferendosi ai colloqui di pace che riprendono tra il Governo e la guerriglia dell’Eln. “Sono molto felice e ringrazio Dio perché questo Congresso si svolge in un momento molto importante, in cui si tratta di rafforzare la speranza, creare un ambiente che ci aiuti in mezzo a tutte le aspettative che esistono nel Paese, di fronte all’enorme sfida di creare un nuovo modo di convivere, un nuovo modo di incontrarsi, di relazionarsi con la popolazione colombiana”.

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