Impresa sostenibile: mons. Viganò (Santa Sede), “solo un sistema economico orientato al bene comune può essere un sistema sostenibile”

“Da una crisi non si esce mai uguali, si esce migliori o peggiori, comunque diversi. La finanza, nella sua declinazione più sostenibile, può essere lo strumento per riconsiderare la crisi come opportunità, la chiave per dare un significato agli effetti economici negativi come occasione per fare un passo verso un sistema che sia migliore per tutti noi e per il mondo che ci ospita”. Lo ha detto mons. Dario E. Viganò, vice cancelliere Pontificia Accademia delle Scienze sociali, intervenendo al “Forum sostenibilità”, promosso da Santa Sede e Il Sole 24 Ore, sul “futuro delle imprese tra innovazione e sostenibilità”, al Centro Congressi Augustinianum. “Le difficoltà che abbiamo vissuto con il dramma della pandemia, e ora anche con gli effetti della guerra in Ucraina, hanno aperto la strada a nuove possibilità, opportunità per trasformare il tempo di prova in un tempo di scelta”.
Soffermandosi sul fatto che “il sistema economico attuale si è dimostrato inadatto di fronte alla fragilità dell’ambiente socioculturale e all’emergenza climatica in atto”, mons. Viganò ha evidenziato che “questo ci spinge a ripensare i diversi aspetti di tale sovrastruttura in chiave sostenibile”. Da parte sua l’invito a “rimettere la dignità dell’uomo al centro dei sistemi economici perché è attorno a questo pilastro che vanno costruite le strutture sociali alternative a cui bisogna aspirare”. “Ci sono regole economiche che sono risultate efficaci per la crescita, tuttavia spesso a discapito dell’evoluzione del singolo nella sua integrità – ha aggiunto –: la pandemia ha obbligato il sistema a rimettere al centro il bene comune in opposizione al beneficio di pochi. Solo un sistema economico orientato al bene comune può essere un sistema sostenibile, che mette al centro sia l’uomo che l’ambiente, che si prende cura del creato anziché depredarlo, un’economia dove si riconosce che il lavoro è dignitoso e sicuro per tutti, e un’economia dove la finanza è amica e alleata dell’economia reale”.
Infine, un’osservazione: “Come la comunità internazionale affronterà la crisi energetica in corso, impatterà anche sulla risoluzione dei conflitti presenti nelle diverse aree del pianeta. In questo senso, tanto le decisioni politiche quanto la responsabilità sociale del mondo imprenditoriale e i criteri di investimento che guidano i sistemi economici, devono avere come obiettivo primario il perseguimento del bene comune nel lungo termine”.

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