Crisi energetica: Parisi (fisico premio Nobel) a Tv2000, “lo Stato intervenga, isolamento termico e fotovoltaico sono le priorità”

Sul tema del risparmio energetico “bisogna cambiare approccio e lo Stato deve prendersi la responsabilità in prima persona per farlo fare”. Lo ha detto stamane il Premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, a Tv2000 durante il programma “Di buon mattino”.
“Le cose principali da fare a cortissima scadenza – ha aggiunto Parisi – sono due: una è il risparmio energetico, ma questo risparmio energetico può funzionare solo se vengono prese misure strutturali, che sono di vario tipo. Sono l’isolamento delle finestre con i doppi vetri e l’isolamento termico delle case. Una quantità enorme di energia viene letteralmente ‘buttata dalla finestra’ per scaldare o raffreddare l’ambiente esterno. Poi per il risparmio energetico è importantissimo ridurre le automobili individuali e utilizzare mezzi collettivi. Questo nelle città, ma non si vedono grossi progressi”.
“L’altra cosa fondamentale – ha proseguito Parisi a Tv2000 – sarebbe mettere gli impianti fotovoltaici su tutti i posti possibili, principalmente sui tetti delle città. Basta vederli da Google Maps: i tetti delle città hanno un impianto fotovoltaico uno ogni tanto”.
Parisi ha poi sottolineato l’importanza e il ruolo decisivo degli scienziati in ambiti difficili come la Guerra Fredda e il conseguente utilizzo della bomba atomica: “Il ruolo degli scienziati è stato tradizionalmente negli ultimi 60 anni quello di cercare di fare dei ponti. Lo abbiamo visto nei periodi estremamente brutti, durante la Guerra Fredda. Il superamento della Guerra fredda si è riuscito a fare solo perché sono stati fatti tutta una serie di Trattati. Noi siamo in una situazione terribile anche perché non abbiamo mai fatto un Trattato in cui si proibisca alle Nazioni di utilizzare la bomba atomica. La Nato, la Francia, l’Inghilterra e la Russia si sono sempre opposte a un Trattato di questo genere”.
Infine, altro tema attuale e delicato, per il Nobel alla fisica è quello dell’intelligenza artificiale: “Le questioni etiche per l’intelligenza artificiale – ha concluso Parisi – sono di vario tipo, infatti c’è anche un documento dell’Accademia del G7 in cui si ponevano vari problemi. Quello più temibile è di non utilizzare l’intelligenza artificiale in armi letali, quelle con possibilità di uccidere e che decidano il loro obiettivo. Non si può lasciare per motivi etici che le decisioni di attaccare siano lasciate un algoritmo che decida se si tratta di terroristi o militari”.

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