Cooperazione: Silvestri (Avsi), “non esiste più l’aiuto al singolo, ma va pensato per tutta la comunità”

“Nell’affrontare la domanda sul futuro, che non possiamo più eludere, bisogna tenere conto di più fattori, di ecosistemi complessi e interconnessi, di velocità diverse. Fronteggiamo crisi diverse, alimentare, climatica, economica e altre dimenticate, che necessitano di azioni e risposte globali”. Lo ha detto Giampaolo Silvestri, segretario generale di Avsi, intervenendo alla conferenza per i 50 anni dell’organizzazione. “Nessuno si salva da solo, cioè nessuno costruirà da solo il proprio futuro. Non esistono ‘progetti’ (vincenti) che non esigano partnership, alleanze, il coinvolgimento di una pluralità di stakeholder. Non esistono più risposte che non siano un contributo ad un ‘sistema’ più ampio, che portino innovazione e soluzioni non convenzionali”.
Nel suo intervento Silvestri ha ribadito che “non esiste più l’aiuto al singolo, ma va pensato per tutta la comunità”. “Ognuno di noi in questo può giocare un ruolo nella costruzione di soluzioni concrete e percorribili, al servizio del bene comune, in grado di porre al centro la dignità di ogni essere umano e rendere in questo modo raggiungibile lo sviluppo (dalle esperienze sul field all’Institution building)”. Alla base dell’azione di Avsi – secondo Silvestri – vi sono le persone, “nostro primo asset”. “La complessità in cui operiamo richiede molte competenze tecniche aggiornate e trasversali ma più di tutto le ‘humanity skills’: per fare bene questo lavoro, per essere professionisti che fanno la differenza, siamo invitati a usare tutta la nostra umanità perché la materia del nostro lavoro è l’uomo”.

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