Arte e fede: controllo conservativo dell’icona della Salus Populi Romani

Questa mattina,  presso la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore è stato eseguito il controllo conservativo della Venerata icona della Salus Populi Romani. Oggetto di un lungo e delicato restauro, eseguito presso i laboratori di restauro dei Musei Vaticani, il 28 gennaio 2018, Festa di Traslazione della Salus Populi Romani, nel corso di una toccante cerimonia presieduta da Papa Francesco, l’Icona è ritornata in basilica all’interno di una teca climatizzata, progettata per assicurarne la conservazione nel tempo. Questa mattina, alla presenza dell’arciprete della basilica card. Stanislaw Rylko, dei rappresentanti del Capitolo dei Canonici, del Commissario Straordinario Mons. Rolandas Makrickas e del direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta – si legge in una nota – dopo una breve preghiera la teca è stata trasferita nei locali della sala capitolare della Basilica. Lì è stata aperta consentendo ai tecnici vaticani del Laboratorio restauro dipinti, responsabili del restauro e dell’Ufficio del Conservatore di verificare le ottime condizioni dell’Icona. Così, tra la soddisfazione generale, poco dopo l’Angelus la Salus Populi Romani è ritornata in esposizione nella “sua” Cappella Paolina. La Salus Populi Romani, letteralmente “salvezza del popolo romano”, è un’icona acheropita che la tradizione attribuisce alla mano di San Luca. Fin dal Medioevo, l’icona della Salus Poluli Romani è oggetto di particolare venerazione da parte del popolo romano che si rivolge a Lei per scongiurare pericoli e disgrazie. Esposta in una nicchia sopra l’altare maggiore della Cappella Paolina fatta costruire da papa Paolo V (Camillo Borghese, 1605-1621), è meta di pellegrinaggio religioso da parte di fedeli e visitatori. Papa Francesco, molto devoto alla Salus Pupuli Romani, non manca mai di farle visita prima di intraprendere un viaggio importante.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori