Meeting Rimini: giovani, scuola e lavoro. Toccafondi (ex sottosegretario all’Istruzione), “ci vogliono adulti disposti ad accompagnare i ragazzi”

(Da Rimini) “C’è bisogno di investire sul capitale umano di chi lavora nella scuola. A questa gente abbiamo bisogno di ridare dignità e serenità economica. I giovani hanno bisogno di modelli che li porti a riscattarsi”. Lo ha detto Stefano Bolognini, assessore allo sviluppo città metropolitana, giovani e comunicazione della Regione Lombardia che questa mattina è intervenuto al Meeting di Rimini in una tavola rotonda sul rapporto tra scuola e lavoro. “Durante la pandemia i giovani hanno sofferto più di altri, tenendo anche conto che 250mila studenti della scuola dell’obbligo erano senza connessione. Il 16% di dispersione scolastica in Lombardia è un dato allarmante, ma non si può dimenticare che un milione e 300 mila giovani sono in situazione di povertà assoluta”. Concetto ribadito e ampliato da Gabriele Toccafondi, già sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione: “La scuola è un percorso educativo che porta alla scoperta di sé. Nelle scuole superiori si forma la coscienza critica di ciascuno di noi e oggi questo vale anche per le scuole medie. Ecco perché è così difficile essere educatori. Se da un lato è vero che ci vogliono ragazzi curiosi, che abbiano domande, dall’altro ci vogliono adulti disposti ad accompagnare i ragazzi, con un percorso educativo che non sia a compartimenti stagni”. “Non ci dobbiamo inventare nulla – ha aggiunto -. Già don Lorenzo Milani aveva attuato progetti ora sotto gli occhi di tutti. Mandava i suoi ragazzi all’estero come si fa oggi con l’Erasmus, li faceva lavorare come si fa ora con l’alternanza scuola-lavoro, solo per citare alcuni esempi”. Poi ha posto l’accento sui ragazzi che rimangono in casa, i cosiddetti neet, che in Italia sono due milioni. “Questa questione riguarda noi adulti. La scuola è fatta anche di nozioni, ma ci vogliono anche conoscenze e competenze. Un percorso che guarda la realtà. Come ci disse Papa Francesco nell’udienza concessa nel 2014”.

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