Lavoro: nel 2020 esplosione dello smart working, con il lockdown interessati oltre 4 milioni

“L’emergenza sanitaria ha prodotto un mutamento repentino e radicale della modalità di erogazione della prestazione lavorativa, con un aumento del lavoro da remoto. Nel secondo trimestre 2020 il lavoro da casa ha interessato oltre 4 milioni di lavoratori, il 19,4% del totale (era il 4,6% nel secondo trimestre 2019)”. Lo certifica il report “Il mercato del lavoro 2020. Una lettura integrata” diffuso oggi da ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal.
Il ricorso allo smart working ha interessato subito dopo l’esplosione della pandemia il 21,3% delle imprese con almeno 3 addetti; la percentuale è calata all’11,3% nel periodo giugno-novembre. La quota di lavoratori in smart working nelle imprese che lo hanno attivato sale dal 5% del periodo precedente il Covid-19 al 47% dei mesi di lockdown di marzo-aprile, per assestarsi intorno al 30% da maggio in avanti.
“Alcune imprese – si legge nel report – mostrano seri rischi di tenuta occupazionale e altre, invece, alle strategie difensive associano forme innovative di organizzazione del lavoro. Le diverse risposte alla crisi pandemica delineano cinque profili di imprese: due caratterizzati dalla staticità, che rappresentano il 64,1% delle imprese, e tre gruppi di imprese proattive (il 35,9% del totale) che hanno un peso più elevato in termini occupazionali (60,8% degli addetti) e di valore aggiunto (71,6%)”.
Per quanto riguarda gli interventi adottati in materia di lavoro e reddito per fronteggiare l’emergenza Covid-19 gestiti da Inps, questi hanno comportato una spesa di oltre 27 miliardi fino a novembre 2020, per più di due terzi destinata alla Cassa integrazione. Alla stessa data, oltre 10 milioni risultano i beneficiari effettivi.
I nuclei familiari beneficiari di Reddito o pensione di cittadinanza (Rdc/Pdc) sono arrivati, in alcuni mesi del secondo semestre 2020, a oltre 1,2 milioni. Considerando anche il Reddito di emergenza (Rem), i nuclei beneficiari di interventi contro la povertà a dicembre 2020 sono arrivati a circa 1,5 milioni. Nel 2020 il totale dei componenti dei nuclei percettori di Rdc sono stati 3,5 milioni; quelli di Rem quasi 1 milione.

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