Lavoro: in Italia nel 2020 “una crisi senza precedenti” a causa della pandemia. Tra febbraio e dicembre persi 425mila occupati

“Il mercato del lavoro nel 2020” in Italia ha vissuto “una crisi senza precedenti” per via della pandemia dovuta al Covid-19 che “ha condizionato in maniera cruciale gli sviluppi dell’economia e della società” nel mondo intero. “L’emergenza sanitaria e la conseguente sospensione delle attività di interi settori produttivi hanno rappresentato anche nel nostro Paese uno shock improvviso e senza precedenti sulla produzione di beni e servizi e, di conseguenza, sul mercato del lavoro”. Lo certifica il report “Il mercato del lavoro 2020. Una lettura integrata” diffuso oggi da ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal.
In Italia, viene ricordato, nel primo trimestre 2020 si sono manifestati i primi contraccolpi negativi della pandemia sul Pil (-5,5% rispetto al quarto trimestre 2019) che si sono accentuati nel secondo trimestre (-13,0%); nel terzo trimestre è seguito un forte rimbalzo congiunturale (+15,9%). La stima preliminare relativa al quarto trimestre indica una nuova riduzione (-2,0%) che porta a un calo per la media annua del 2020 pari all’8,9%.
Le ore lavorate hanno registrato una diminuzione congiunturale del 7,7% nel primo, del 15,1% nel secondo trimestre e un rimbalzo del 21,0% nel terzo trimestre. Nei soli primi tre trimestri del 2020 rispetto all’analogo periodo del 2019 sono andate perdute 3,9 miliardi di ore lavorate.
Dai dati provvisori di dicembre 2020 l’occupazione è tornata a diminuire (-0,4%) dopo la risalita di novembre, con un calo complessivo di 425mila occupati rispetto a febbraio 2020.

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