Papa a Cipro: Pizzaballa (patriarca), “tempo di pellegrinaggio e incontro”. Dialogo con Chrisostomos, messa allo stadio

(Foto Patriarcato Latino Gerusalemme)

Papa Francesco sarà a Cipro nei giorni 2-4 dicembre. È la seconda volta che un Papa si reca a Cipro, dopo la storica visita di Benedetto XVI nel 2010, ed è la seconda volta che Papa Francesco visita la diocesi del Patriarcato latino di Gerusalemme, dopo il suo viaggio in Terra Santa nel 2014. Per l’occasione il Patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa ha indirizzato una lettera ai fedeli (diffusa dal Patriarcato) in cui definisce questo evento “un tempo pellegrinaggio e incontro”. Riferendosi poi al motto di accompagnamento della visita, “Esortatevi a vicenda nella fede” che si richiama al nome dell’apostolo Barnaba, Pizzaballa ricorda che “il dialogo, l’incontro e l’accoglienza, sono i caratteri salienti della vita e della storia di Cipro, nonché dell’attuale cammino sinodale”. Pellegrinaggio, dunque, sulle orme dell’apostolo Barnaba, apostolo delle genti insieme a Paolo, padre della Chiesa di Cipro ma al tempo stesso “incontro con la realtà del Medio Oriente che fa confluire nel Mediterraneo e anche a Cipro il dramma di famiglie in fuga da guerre, povertà, lotte di potere e settarismi religiosi”.
L’isola, nel suo piccolo, “da un lato contiene in sé la ricchezza, lo splendore ma anche le contraddizioni e i drammi dell’intero Medio Oriente. Dall’altro lato è una finestra verso il mondo occidentale, con il quale ha sempre mantenuto relazioni vive. È un ponte nel quale confluiscono e si mischiano le culture orientali e occidentali, e che porta in sé la bellezza e le ferite che la storia ci ha consegnato. Una storia che, dal tempo degli apostoli fino ad oggi, ha donato alla Chiesa testimonianze di fedeltà al Vangelo”. La vita dell’isola, sottolinea il Patriarca, “è segnata dal passaggio della Croce. La tradizione cipriota vuole che il più antico monastero dell’isola sia lo Stavrovouni, fondato da sant’Elena con la donazione di una reliquia del lignum Crucis. Ancora oggi troviamo la Croce nella piccola isola di Cipro così come, in maniera forse più intensa e dolorosa, la troviamo nel resto del Medio Oriente: la divisione politica e territoriale, che diventa anche divisione religiosa; il dramma di migrazioni dolorose; la crisi economica e sociale. La terra di Cipro porta l’impronta della Croce, ma soprattutto le orme luminose della risurrezione di un amico di Gesù, Lazzaro, che la tradizione ricorda come primo vescovo dell’isola. Anche oggi troviamo partecipazione e decisione, fede intensa e appassionata, desiderio di incontro e rifiuto alla rassegnazione”.
Pizzaballa traccia anche un quadro della Chiesa a Cipro: “Le relazioni ecumeniche con la Chiesa ortodossa di Cipro sono eccellenti, con collaborazioni in diversi ambiti, incluso l’uso di chiese ortodosse per il culto cattolico, difficilmente riscontrabili altrove. Le nostre piccole chiese non riescono a contenere la partecipazione dei tanti migranti e lavoratori stranieri che arricchiscono la comunità cattolica locale e rendono vivace e appassionata la vita ecclesiale, in tutte le parti dell’isola”. Vita ecclesiale che, rimarca il patriarca, non si limita alla celebrazione dei sacramenti, ma “si impegna anche nella carità, nell’accoglienza dei profughi – la cui presenza è proporzionalmente superiore a qualsiasi altro Paese europeo – e che opera in molte altre attività di sostegno e accoglienza e, con le sue scuole, è attiva nell’educazione di molti giovani del Paese”.
La lettera contiene anche alcune indicazioni relative al programma papale: “oltre alle visite protocollari e di Stato, il Papa incontrerà l’arcivescovo Chrisostomos e la Chiesa ortodossa; ascolterà i religiosi e i sacerdoti che operano sull’isola; celebrerà una messa per tutti i cattolici nello stadio e incontrerà realtà di migranti e profughi. Il Papa – scrive il Patriarca – desidera toccare con mano ancora una volta la realtà di questa parte di mondo, che sembra incapace di conoscere la pace e di trovare una soluzione ai suoi problemi. Incontrerà, però, anche tante persone che non si rassegnano, ma che costruiscono concretamente il Regno di Dio con il loro impegno per custodire e proteggere l’immagine di Dio nella vita della Chiesa e nel volto dei poveri”. La lettera si chiude con l’invito ai fedeli ad accompagnare la visita del Papa con la preghiera. A tale proposito il Comitato organizzativo ha già preparato un testo da recitare nelle parrocchie, nelle comunità religiose e nelle varie realtà ecclesiali della diocesi.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia