Persone private di libertà: Garante, con Iss indagine sul contagio da Covid-19 nelle Rsa. “Il 41,2% dei decessi ha riguardato persone risultate positive al coronavirus”

Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (Gnpl) ha collaborato alla Survey nazionale sul contagio da Covid-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie dell’Istituto superiore di sanità. Lo ha ricordato oggi, presentando la Relazione al Parlamento 2020. Dall’indagine emerge come il 41,2% dei decessi abbia riguardato persone risultate positive al Covid o con sintomi simil-influenzali o respiratori. Nella Provincia di Trento si registra il tasso di mortalità per Covid-19 più alto (2,7%), mentre in Lombardia esso è pari all’1% a fronte di un tasso del 6,5% di decessi con sintomi simil-influenzali e respiratori. Per restituire l’ordine di grandezza della fascia di popolazione fragile esposta al rischio di contagio e conseguentemente alla trasformazione della propria residenzialità in una forma di fatto di segregazione durante l’emergenza Covid-19, secondo i dati del Gnpl National register (Banca dati del Garante nazionale con la geo-localizzazione delle Health and social care Institutions), il totale delle Rsa presenti nel nostro Paese, tra quelle pubbliche e private o convenzionate, è di 4.629. Prendendo in considerazione solo quelle pubbliche o convenzionate – quindi un complessivo numero di 2.603 strutture – il numero dei posti letto disponibili è di 88.571. Dal punto di vista del Garante, “l’indagine puntava a rilevare gli effetti della chiusura sulla vita quotidiana delle persone ospitate perché comprendere la qualità dell’accesso ai diritti in tali strutture è suo compito. Non vorremmo assistere all’esasperazione di modalità di esclusione, segregazione o discriminazione già preesistenti all’emergenza Covid-19, già lette nel passato dal Garante nazionale e già considerate inaccettabili”.

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