Coronavirus Covid-19: l’omaggio agli infermieri del fotografo Massimo Sestini in mostra a Firenze

Indispensabili infermieri - fotografie dall’Ospedale di Santa Maria Nuova, l'Ospedale più antico del mondo © Massimo Sestini

La pandemia attraverso gli occhi degli infermieri del più antico ospedale del mondo: Santa Maria Nuova a Firenze. Le ha fissate l’obiettivo di Massimo Sestini, il fotoreporter vincitore del World Press Photo nel 2015, e sono esposte nella mostra “Indispensabili infermieri”, allestita fino a fine dicembre nel corridoio che si affaccia sul Chiostro della Magnolia, e visitabile dai sanitari, dai pazienti e dagli utenti dell’ospedale fondato da Folco Portinari, il banchiere padre di Beatrice, la “musa” di Dante Alighieri. La mostra è nata dalla volontà della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus di documentare il lavoro del personale infermieristico in occasione dei 732 anni di vita della struttura. Tra le sue mura, alla fine del Duecento, le Oblate dettero vita al primo nucleo di suore dedite alla cura delle degenti nella corsia femminile. A loro si ispirò Florence Nightingale, la fondatrice della professione infermieristica moderna, che nacque a Firenze 200 anni fa. E ancora oggi, proprio qui, tre suore Oblate svolgono il ruolo di “ospedaliere”. “I pazienti li chiamano angeli – racconta Massimo Sestini – ma stando assieme a loro mi sono reso conto che gli infermieri sono eroi, al pari dei medici. Rischiano e sono sempre in prima linea, nelle sale chirurgiche come in corsia a preparare un letto. Sono preparatissimi, dediti e innamorati della loro professione. Per me è stato un grande onore raccontarli”.
“Gli infermieri sono stati magnifici nella gestione dell’emergenza Covid – commenta Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus -. Hanno lavorato fianco a fianco, insieme ai medici di diverse specialità, gestendo un aumento impressionante di polmoniti e insufficienze respiratorie. Hanno scritto un’altra memorabile pagina dell’assistenza infermieristica”. La mostra è visibile a tutti anche in edizione multimediale, nella Sala D’Arme di Palazzo Vecchio, fino al 5 luglio.

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