Coronavirus Covid-19: mons. Valentinetti (Pescara), “il contributo della Cei certifica l’impegno della Fondazione Paolo VI”

“Siamo molto grati alla Cei per questo riconoscimento, perché certifica ancora una volta che la qualità dell’operato della Fondazione va ben oltre i confini regionali, dove è già apprezzato da migliaia di pazienti e famiglie”. Lo afferma l’arcivescovo di Pescara, mons. Tommaso Valentinetti, commentando la scelta della Conferenza episcopale italiana di assegnare alla Fondazione Paolo VI, per l’emergenza coronavirus, altri fondi provenienti dall’8×1000. Ai 6 milioni di euro già stanziati nelle scorse settimane in risposta alle esigenze di sette presidi sanitari e socio-sanitari cattolici distribuiti sul territorio nazionale, la Cei ha messo a disposizione altri 2 milioni e 400mila euro a beneficio di altre cinque realtà. In particolare, il contributo destinato al supporto della Fondazione Papa Paolo VI di Pescara verrà incontro alle esigenze delle tre case di riposo, per un totale di 150 posti finora preservati dal contagio, un centro per malati quasi terminali con 50 posti e un centro residenziale con 30 posti per diversamente abili. “Non a caso, già nei mesi scorsi la nostra realtà era stata inserita nel tavolo nazionale di coordinamento della stessa Cei per i problemi legati all’autismo, dove abbiamo l’opportunità di portare un’esperienza pluriennale sulla materia – ha aggiunto mons. Valentinetti -. Naturalmente, questo riconoscimento va a tutta la grande famiglia della Fondazione Paolo VI, che anche in questi giorni di emergenza non ha smesso di far sentire la sua vicinanza umana e professionale alle tante persone che hanno bisogno dei nostri servizi: colgo l’occasione, così, per ringraziare non solo la stessa Cei ma anche i nostri operatori che in questi giorni stanno facendo uno sforzo, anche creativo, davvero molto significativo”.
Le altre quattro realtà sostenute sono la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, gli ospedali della Provincia Lombardo-Veneta Fatebenefratelli, le strutture di Roma, Treviso, Trento, Cremona e Brescia delle Figlie di San Camillo e quelle della Provincia religiosa Madre della Divina Provvidenza.

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