50° Earth Day: Rota (Fai Cisl), “investire su un nuovo umanesimo del lavoro, incentrato su dignità della persona e sostenibilità”

“Il 50° anniversario della Giornata della Terra giunge in un momento pieno di incertezze e sfide inedite: quello che sappiamo è che potremo uscirne migliori soltanto se capaci di investire su un nuovo umanesimo del lavoro, incentrato sulla dignità della persona e la sostenibilità dei sistemi di produzione e consumo”. Lo ha scritto il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, in un post pubblicato su Facebook in occasione della Giornata internazionale della Madre Terra, che si celebra oggi, 22 aprile.
Per Rota, “la strada è quella indicata da Papa Francesco con l’enciclica Laudato si’: a cinque anni di distanza, quel messaggio appare incredibilmente attuale perché invitava tutti i popoli a collaborare per lo sviluppo sostenibile e integrale, rispettoso della dignità e del valore del lavoro. Un monito che non aveva precedenti neanche nelle riflessioni sulla crisi finanziaria del 2008 e che invece l’attuale emergenza legata al Covid-19 ci spinge ad intraprendere senza più esitazioni”.
“La crisi climatica e quella sanitaria – prosegue il sindacalista – ci spingono a qualificare e valorizzare le professionalità dei comparti agroalimentari e ambientali: braccianti e allevatori, forestali e addetti alla bonifica, sono mestieri che hanno svolto negli ultimi anni un ruolo sempre più rilevante nella tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale e paesaggistico, nel rilancio intelligente di territori marginalizzati e nel contrasto allo spopolamento e alla desertificazione, nel saper cogliere le opportunità offerte dalla green economy. Per questo le nostre battaglie per la crescita, lo sviluppo, il lavoro, la centralità della persona, sono intimamente intrecciate con il bisogno di politiche ambientali contro la crisi climatica e a salvaguardia della salute”. “Come sottoscrittori del Manifesto di Assisi – conclude Rota – riteniamo che non siano più accettabili i ritardi del passato: servono valori e culture, empatia e tecnologia. Ma serve soprattutto un forte impegno da parte di tutti, un forte richiamo alla responsabilità personale e a un orientamento etico delle azioni di ciascuno”.

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