Coronavirus Covid-19: leader religiosi in preghiera a Gerusalemme. Mons. Pizzaballa, “pandemia ha abbattuto barriere fra razze e fedi”

Foto Andrea Krogmann

Rabbini capo, patriarchi, arcivescovi, imam e sceicchi insieme in una preghiera comune per chiedere a Dio di alleviare la sofferenza nel mondo colpito dalla pandemia di coronavirus. È accaduto oggi pomeriggio a Gerusalemme dove, nel King David Hotel, a pochi passi dalla Città vecchia, i rabbini capo di Israele con i leader religiosi delle diverse fedi presenti in Israele si sono riuniti per una preghiera comune composta soprattutto alla luce dell’emergenza sanitaria mondiale provocata dalla pandemia di coronavirus Covid-19. Iniziativa che, si legge in un comunicato, si colloca anche nel quadro di un “crescente antisemitismo e razzismo in varie parti del mondo” esacerbato dalla stessa pandemia. La preghiera congiunta, composta dai rabbini capo di Israele, è stata tradotta e riportata in un testo unico e poi recitata dai leader spirituali di tutte le fedi in Israele. Erano presenti il rabbino capo sefardita di Israele, rav. Yitzhak Yosef, quello askenazita David Lau, insieme al patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Teofilo III, l’Amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, gli Imam Gamal el Ubra e Agel Al-Atrash e il leader druso Mowafaq Tarif. Dalla preghiera è partito un messaggio comune al mondo: “in questi tempi turbolenti, continuiamo a sentire voci crescenti contro intere comunità. Questa nuova terribile realtà ha colpito tutta l’umanità, indipendentemente dalla religione, dal genere e dalla razza. Facciamo appello a tutti i cittadini del mondo di unire le forze e pregare uniti per la salute e l’unità”. L’organizzazione della preghiera è stata curata dal Gran Rabbinato di Israele e dai ministeri degli Affari esteri e dell’Interno, con il Consiglio mondiale dei leader religiosi e di numerose organizzazioni ebraiche e non. A causa della situazione sanitaria nel Paese, l’evento si è svolto in linea con le restrizioni del ministero della Salute israeliano e trasmesso in diretta su Internet.

“Il coronavirus ha abbattuto molte barriere – sono le parole rilasciate alla Kna e riprese dal Sir, di mons. Pizzaballa al termine della preghiera – perché non conosce confini politici, di razze e di religioni ed è riuscito a fare una cosa molto rara specialmente qui a Gerusalemme, vale a dire far pregare insieme la stessa preghiera a fedeli di fedi diverse, ebrei, cristiani, musulmani, drusi. È una barriera che il virus ha abbattuto e speriamo che si possa continuare in questa direzione per essere più uniti fra noi”. Nel testo i leader religiosi hanno pregato per la guarigione dei malati e chiesto a Dio di evitare al mondo questa piaga. La preghiera si è conclusa con le parole del Salmo 121: “alzo gli occhi e guardo verso le montagne, da dove mi verrà il soccorso?”.

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