Informazione locale: accordo tra Fisc, Fnsi e Anso per regolamentare il lavoro giornalistico nelle testate online

foto SIR/Marco Calvarese

Un accordo collettivo nazionale transitorio per la regolamentazione delle prestazioni di lavoro giornalistico nelle testate online di informazione locale aderenti ad Anso e nelle testate periodiche aderenti alla Fisc. Lo hanno sottoscritto l’Associazione nazionale della stampa online (Anso), la Federazione italiana dei settimanali cattolici diocesani (Fisc) e la Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi), sindacato unico e unitario dei giornalisti italiani. L’accordo, che ha validità dal primo novembre 2020, è propedeutico alla sottoscrizione di un contratto collettivo di settore che le parti si sono impegnate a definire, entro il 30 giugno 2021, e si è reso necessario per non lasciare senza regolamentazione contrattuale le aziende che applicavano il contratto collettivo Uspi-Fnsi, che ha cessato di produrre ogni effetto il 30 maggio scorso. “I colleghi della Fisc e della Fnsi hanno colmato in tempi brevissimi, nonostante la situazione contingente, il vuoto normativo creatosi dopo la cancellazione del precedente contratto – commenta Marco Giovannelli, presidente di Anso –. Viene così garantito un percorso che consentirà ai piccoli editori digitali di far crescere le proprie aziende e l’occupazione”. Per Chiara Genisio, vicepresidente Fisc, “questo accordo costituisce un elemento di certezza in una fase molto difficile per il Paese e soprattutto per il mondo dell’informazione”. “Un passo importante che offre opportunità, tutela e dignità ai giornalisti che operano nelle testate aderenti alla nostra Federazione. Un traguardo molto significativo per i nostri giornali radicati nel territorio, dal Nord al Sud dell’Italia, che soprattutto in questa fase di emergenza continuano a essere autentici punti di riferimento delle comunità locali”. “Si apre – dice Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi – una fase di ampia collaborazione con le organizzazioni rappresentative di un settore editoriale che necessita di uno strumento contrattuale adeguato alla dimensione e alle esigenze produttive delle aziende”.

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