Attentato a Nizza: vescovo di Assisi e imam di Perugia, “no alla violenza in nome di Dio. Continuare il cammino di condivisione per la pace”

“Ferma condanna della violenza in nome di Dio e volontà di continuare con forza il cammino di condivisione per la pace”. Sono questi i sentimenti espressi nei messaggi del vescovo di Assisi–Nocera Umbra–Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, e dell’imam di Perugia, Abdel Qader, dopo l’attentato di Nizza di ieri e a pochi giorni dal 34° anniversario dello Spirito di Assisi.
“Con indignazione ed enorme sofferenza, in questa città della pace, ci mettiamo accanto al popolo francese e ai nostri fratelli e sorelle cristiani che sono ancora una volta rimasti vittime di vili attacchi terroristici perpetrati in nome della religione. Ci sentiamo molto provati come credenti in Gesù – scrive mons. Sorrentino -. Dal Vangelo, seguendo l’esempio mite e umile di Francesco, riceviamo il messaggio di un amore che sa dare la vita e di una fede che mai può diventare motivo di violenza. Mettiamo nella nostra preghiera le vittime, quanti soffrono per la perdita dei loro cari, i cittadini francesi che vedono ancora una volta aggredita la convivenza civile. Il Signore converta alla pace il cuore di tutti i violenti”. Il presule evidenzia: “L’universale fraternità ci rende tutti solidali nel dolore e ci fa condannare senza mezzi termini ogni violenza, tanto più se impropriamente giustificata con motivi di fede. La comune sofferenza non diventi tuttavia per nessuno pretesto per alimentare diffidenze generalizzate e chiusure egoistiche”.
A sua volta, Abdel Qader, a nome suo personale e della comunità musulmana del territorio di Perugia, ha espresso “cordoglio alle famiglie delle persone che sono rimaste vittime dell’attentato che si è consumato ieri a Nizza in un luogo sacro”. “Dopo ogni episodio di violenza abbiamo sempre condannato con tutta la fermezza possibile l’uso strumentale della fede in Dio – precisa l’imam di Perugia -. Noi crediamo fermamente che non sia possibile credere in Dio e procurare la morte ad altre persone umane. Nei giorni scorsi abbiamo ricordato l’incontro di Assisi del 1986 e crediamo che non ci sia alternativa allo spirito generato da quell’incontro e rafforzato dalla Dichiarazione di Abu Dhabi”.
“Insieme ci impegniamo a camminare nella via della pace che esclude ogni violenza e a diffondere la fraternità”, concludono insieme mons. Sorrentino e Abdel Qader.

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