Infanzia: Unicef e Banca mondiale, 1 bambino su 6 viveva in povertà prima della pandemia. “Ora il dato peggiorerà”

Secondo una nuova analisi lanciata oggi dal gruppo della Banca mondiale e dall’Unicef, circa 1 bambino su 6 – ovvero 356 milioni a livello globale – viveva in condizioni di povertà estrema prima della pandemia e si prevede che questo dato peggiorerà significativamente. I bambini hanno più del doppio delle probabilità di vivere in povertà estrema rispetto agli adulti (il 17,5% dei bambini rispetto al 7,9% degli adulti). I bambini più piccoli sono i più colpiti – circa il 20% di tutti i bambini al di sotto dei 5 anni nei Paesi in via di sviluppo vive in famiglie estremamente povere. In Africa sub sahariana si trovano i due terzi dei bambini che vivono in famiglie che combattono per sopravvivere con una media di 1,90 dollari al giorno o meno per persona, la misura internazionale della povertà estrema. In Asia Meridionale vive circa un quinto di questi bambini. L’analisi mostra che il numero di bambini che vivono in condizioni di povertà estrema è moderatamente diminuito di 29 milioni tra il 2013 e il 2017. L’Unicef e la Banca mondiale ricordano che “ogni progresso fatto negli ultimi anni è rallentato in modo preoccupante, distribuito in modo diseguale e a rischio a causa dell’impatto economico della pandemia di Covid-19”. Secondo l’analisi, la povertà infantile è maggiormente presente in Paesi fragili e colpiti da conflitto, dove oltre il 40% dei bambini vive in famiglie estremamente povere, rispetto a circa il 15% dei bambini negli altri Paesi. Lo studio rileva anche che più del 70% dei bambini in povertà estrema vive in famiglie in cui il capofamiglia lavora nel settore agricolo.

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