Italia-Libia: Intersos, “basta rinvii e scorciatoie, è il momento di scegliere se voltare pagina” superando il Memorandum

“Basta rinvii, basta scorciatoie: è il momento di cambiare”. È quanto dichiara Intersos, organizzazione umanitaria italiana attiva in Libia con progetti di protezione di minori vulnerabili a Tripoli e nel sud del Paese, chiedendo oggi al governo e al parlamento italiano “di rispettare l’impegno a cancellare i decreti Salvini e a rilanciare norme e iniziative in grado di garantire il rispetto dei diritti umani e di un’accoglienza dignitosa nel nostro Paese; di superare il Memorandum Italia-Libia e i precedenti accordi con il governo libico, interrompendo i finanziamenti alla guardia costiera libica e ai centri di detenzione, operando per la loro chiusura, e garantendo protezione e tutela dei diritti umani a tutte le persone presenti in Libia, sotto l’egida della comunità internazionale; di istituire un programma efficace di ricerca e salvataggio in mare a livello nazionale ed europeo, insieme a corridoi umanitari e canali di ingresso sicuri e regolari in Italia”. Intersos è sul campo in Libia e ogni giorno osserva “la costante violazione dei diritti umani e il fallimento di una strategia fondata sulla delocalizzazione del dolore e delle responsabilità”. “Ve lo chiediamo da Tripoli – affermano – dove i nostri operatori osservano ogni giorno le conseguenze di una tregua che non regge e vedono le bombe esplodere vicino, purtroppo vicino, al centro dove assistiamo minori vulnerabili. Ve lo chiediamo da Roma e dalle altre località dove i nostri operatori curano le ferite della violenza e dell’esclusione sociale sulle donne, sui minori soli e sui lavoratori sfruttati nel settore agricolo”. Intersos ricorda che la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, in occasione di un intervento alla Camera dello scorso 6 novembre, promise una revisione del testo del Memorandum Italia-Libia apportando modifiche per la salvaguardia e maggior tutela dei diritti umani. “Ad oggi nessuna modifica è stata apportata al testo dell’accordo – sottolinea Intersos -, né l’assenza di risposta da parte libica può giustificare la proroga automatica degli accordi. È il momento di scegliere se voltare pagina o diventare corresponsabili della sistematica violazione dei principi fondamentali del diritto umanitario”.

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