“Sono rientrato a Kyiv ieri con un treno notturno da Leopoli, verso le 7 del mattino. Quando sono arrivato a Kyiv alle 7 del mattino, ho visto la città avvolta dal fumo. È stato il più grande attacco alla capitale. L’allarme era ancora attivo, si sentivano esplosioni”. È la testimonianza a caldo di mons. Oleksandr Yazlovetskiy, vescovo ausiliare di Kyiv e presidente della Caritas-Spes Ucraina, raccolta dal Sir in queste ore di attacchi russi su tutta l’Ucraina e in particolare sulla capitale. “Giunto in metropolitana dalla stazione centrale fino alla piazza principale, dove si trova la nostra cattedrale – prosegue il vescovo –, ho visto l’edificio del governo circondato da fumo nero. Sopra la piazza centrale passava un altro drone. Le strade erano quasi deserte: molti cittadini hanno cercato rifugio nella metropolitana mentre andavano al lavoro. Durante la giornata sono suonate ancora più sirene. Come sapete, ieri sono morte tre persone, tra cui un bambino di appena tre mesi”. “Siamo molto stanchi di questa guerra. Sembra non avere fine”, prosegue mons. Yazlovetskiy. “Siamo stanchi del fatto che il mondo non comprenda che Putin è un assassino che non vuole concludere questa guerra. Purtroppo, la responsabilità non è solo sua”. “È responsabilità anche dei Paesi che continuano a comprare petrolio e gas dalla Russia, giustificandosi dicendo che altrimenti vacillerebbe il benessere delle loro nazioni. Non pensano che l’inverno non arrivi soltanto per loro, ma anche per l’Ucraina. Per loro significa bollette più alte; per noi significa la sopravvivenza stessa”. Il presidente di Caritas-Spes Ucraina aggiunge: “L’inverno è una nuova sfida: riusciremo a vivere senza luce e senza riscaldamento? Come Caritas, prepariamo alcuni progetti, ma sappiamo che sono solo una goccia nel mare. Le città del centro e dell’ovest dell’Ucraina sono piene di profughi. Molti vivono la mancanza delle cose più basilari, perché i prezzi aumentano in modo esorbitante”. Nell’esprimere parole di gratitudine per gli appelli di pace di Papa Leone, il vescovo afferma: “Preghiamo affinché ci vengano fornite più difese aeree per proteggere il cielo e le infrastrutture energetiche. Preghiamo per una maggiore pressione di sanzioni sulla Russia. Preghiamo affinché Stati Uniti ed Europa si uniscano in azioni concrete, non solo in belle dichiarazioni”.