Canonizzazione Frassati e Acutis: mons. Pennisi (Conf. Confraternite), “modelli di una ‘santità laicale’ che riguarda tutti i cristiani”

“Durante quest’anno giubilare vengono inseriti nell’elenco dei santi alcuni cristiani laici italiani proposti alla venerazione e all’imitazione del popolo cristiano, che diventano modelli di una ‘santità laicale’ che riguarda tutti i cristiani. Il 7 settembre sono stati canonizzati da Papa Leone XIV i beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis e il 19 ottobre sarà canonizzato il beato Bartolo Longo. Non si può parlare di fotocopie di un unico modello laicale di santità, ma di vari modelli originali, anche se hanno in comune la sequela di Gesù Cristo presente nell’Eucaristia, l’appartenenza alla Chiesa attraverso varie aggregazioni ecclesiali, la devozione a Maria SS., lo spirito missionario, l’amore preferenziale per i poveri”. Lo afferma mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale e assistente ecclesiastico della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia, in una riflessione l’indomani della canonizzazione di Frassati e Acutis.
“La santità laicale e l’appartenenza alle confraternite sono strettamente connesse, poiché le confraternite rappresentano una delle più antiche forme di aggregazione laicale nella Chiesa, un ambiente dove i laici coltivano la loro fede seguendo Gesù Cristo, contribuiscono alla vita ecclesiale, praticano la carità e testimoniano il Vangelo nella vita quotidiana”, sottolinea il vescovo ricordando che “Papa Benedetto XVI, nel discorso rivolto alla Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia nel 2007, ha definito le confraternite ‘scuole popolari di fede vissuta e fucine di santità’, esortando i loro membri a ‘tendere alla santità, seguendo gli esempi di autentica perfezione cristiana’, presenti nella loro storia”. “Papa Francesco – prosegue mons. Pennisi – nel 2013, in occasione della Giornata delle Confraternite e della Pietà popolare, ha definito le confraternite ‘fucine di santità di tanta gente che ha vissuto con semplicità un rapporto intenso con il Signore’”. “Non è quindi un caso che come ha ricordato il card Marcello Semeraro – osserva il vescovo – il beato Pier Giorgio Frassati, l’anno stesso della sua beatificazione, sia stato scelto quale speciale patrono delle Confraternite italiane dalla Congregazione per il Culto Divino, con un decreto dell’8 giugno 1990, su iniziativa di varie Confraternite coordinate da mons. Antonio Massone e in seguito alla richiesta del cardinale Ugo Poletti a nome della Cei”. “L’occasione della canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, del quale quest’anno ricordiamo il centenario della sua nascita al cielo, costituisce per i membri delle Confraternite l’impegno a seguire l’esempio del loro patrono non solo con il culto della pietà popolare, ma anche con l’esercizio delle opere di misericordia corporale e spirituale per continuare il cammino plurisecolare nel tendere alla santità nella vita quotidiana come laici al servizio del regno di Dio come costruttori di giustizia, di pace e di amore”, conclude mons. Pennisi.

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