“Venerdì 21 marzo, terzo venerdì di Quaresima e primo giorno di primavera, un vento speciale avvolgerà la nostra terra: il vento della memoria che semina giustizia. In molte nostre case ci sono foto grigie o colorate che fissano immobili uomini e donne, bambini e bambine che la violenza mafiosa ha eliminato a colpi di pistola o di acido, di tritolo o di lupara bianca”. Lo scrive mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani, in un messaggio alla comunità ecclesiale, diffuso oggi in vista della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico, il 20 e il 21 marzo a Trapani.
“Proprio in questa nostra terra insanguinata sarà celebrato il XXX anniversario della nascita di Libera, rete di molteplici associazioni, che soffiano in tutta Italia e nel mondo il vento impetuoso della ribellione alla mafia e della ricerca della giustizia – ricorda il presule -. Nella stessa direzione soffia il vento delle Istituzioni civili e militari; nella stessa direzione vogliamo che spiri forte il vento della preghiera – siamo tutti sub tutela Dei – e della domanda insistente di riconciliazione e perdono. Vogliamo liberarci dalla cultura mafiosa che ci vuole dipendenti della peggiore dipendenza, quella che ci toglie la libertà e la dignità quotidiane; vogliamo costruire una società trasparente di volti solidali, di fratelli e sorelle che si accolgono nelle loro differenze e nelle loro risorse, capaci di non dimenticare chi ha donato la vita per noi senza aver desiderato di morire così; voglia non dimenticare i sentieri inediti della fraternità, che Papa Francesco continua a indicarci”.
Rivolgendosi ai partecipanti alla giornata mons. Fragnelli conclude: “Vi accogliamo a Trapani, ci muoviamo insieme da Trapani. Nel nome di una umanità nuova, nel nome di un ideale divino e umano di vera civiltà. È il vento che vogliamo, il vento che porta vita, il vento che condivido con i miei fratelli vescovi di Sicilia e d’Italia, il vento della Madonna di Trapani, pellegrina del Mediterraneo, tessitrice di speranza”.