“L’Assemblea ecclesiale del 2028 costituirà l’occasione per raccogliere a livello della Chiesa tutta i frutti maturati”. Lo dichiara il card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, in un’intervista firmata da Andrea Tornieli per i media vaticani. “Il senso del percorso che sta proponendo la Segreteria del Sinodo alle Chiese locali non è di aggiungere lavoro a lavoro ma di aiutare le Chiese a camminare in stile sinodale”, precisa Grech a proposito dell’accompagnamento della fase attuativa approvato da Papa Francesco dal Gemelli l’11 marzo scorso. “Molti hanno pensato che il Sinodo si fosse concluso con la celebrazione della seconda sessione dell’Assemblea, nell’ottobre scorso”, precisa Grech: “In realtà la costituzione apostolica Episcopalis Communio ha trasformato il Sinodo da un evento in un processo articolato in tre fasi: preparatoria, celebrativa e attuativa. Questo passaggio richiede una vera e propria conversione, un cambio di mentalità che esige tempo per radicarsi nella prassi della Chiesa. Ma questa articolazione è fondamentale: non basta la pubblicazione di un documento perché quanto è emerso nelle due fasi del processo sinodale venga attuato nella vita della Chiesa. Quel documento va ricevuto come frutto del discernimento ecclesiale e orizzonte di conversione. E così è avvenuto: il Santo Padre, che è principio di unità della Chiesa e garante del processo sinodale, con il Documento finale affida alle Chiese locali e ai loro raggruppamenti il compito di calare nel proprio contesto locale le raccomandazioni dell’Assemblea, così come egli raccomanda nella sua nota di accompagnamento del Documento finale”.