Diocesi: Urbino, attivate le procedure canoniche dopo la segnalazione di un caso di abuso su minore da parte di un sacerdote svizzero temporaneamente residente a Sant’Angelo in Vado

“In considerazione delle notizie riportate in questi giorni sulla stampa locale si comunica che l’arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado è stata raggiunta nei mesi scorsi, tramite lo sportello di ascolto nell’ambito del servizio di tutela dei minori e delle persone adulte vulnerabili, da una segnalazione di un caso di abuso su minore da parte di un sacerdote svizzero temporaneamente residente per motivi personali a Sant’Angelo in Vado”. È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dall’arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo, nel quale si sottolinea che l’arcivescovo Sandro Salvucci “ha attivato immediatamente tutte le procedure canoniche previste in questi casi e, in particolare, ha subito segnalato la situazione al Dicastero per la Dottrina della Fede e ha contattato il vescovo svizzero di Losanna, Ginevra, Friburgo”. “La nostra diocesi ha compiuto e compirà tutti gli atti previsti dalla legislazione vigente, in piena sintonia con il Dicastero per la Dottrina della Fede e con l’Autorità giudiziaria civile”, viene precisato, aggiungendo che “si ribadisce che tali atti sono coperti dal segreto d’ufficio in considerazione della tutela del buon nome di tutte le persone coinvolte e della vigenza del principio giuridico di presunzione di innocenza fino a prova contraria”. “L’arcivescovo e la Chiesa di Urbino – viene evidenziato – condannano fermamente ogni forma di abuso, specie se ne sono protagonisti uomini di Chiesa, e lavorano perché al più presto possa essere fatta luce sui fatti e si giunga a stabilire la verità e la giustizia per il bene delle persone coinvolte, con particolare attenzione alla presunta vittima”.

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