Pio XII: Roma, dal 9 all’11 ottobre un convegno sui nuovi documenti del pontificato e il loro significato per le relazioni ebraico-cristiane

Sono aperte le iscrizioni al convegno internazionale “New Documents from the Pontificate of Pope Pius XII and their Meaning for Jewish-Christian Relation: A Dialogue between Historians and Theologians (“I nuovi documenti del Pontificato di Pio XII e il loro significato per le relazioni ebraico-cristiane: un dialogo tra storici e teologi”). “Offrire nuove luci sulle controversie storiche e teologiche riguardanti Papa Pio XII e il Vaticano durante il periodo dell’Olocausto, e sulle relazioni ebraico-cristiane a più livelli, grazie a importanti scoperte emerse dall’analisi degli archivi vaticani e a una rafforzata collaborazione tra istituzioni e ricercatori”, l’obiettivo dell’iniziativa. Il convegno, che si svolgerà dal 9 all’11 ottobre presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana, vedrà la partecipazione dei maggiori accademici e ricercatori internazionali impegnati su questo settore, tanto nel campo storico quanto in quello teologico, e affronterà “gli snodi più complessi, tanto nei risvolti storico-diplomatici, quanto in quelli sociali, religiosi e culturali che condussero a una irrevocabile riformulazione del rapporto tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico nei decenni successivi”, si legge un una nota. Lunedì 9 ottobre, la prima sessione affronterà le motivazioni e le decisioni di Papa Pio XII di fronte al fascismo, al nazismo e al comunismo, nel tentativo di bilanciare i suoi ruoli di capo della Chiesa e della Santa Sede. Martedì 10 ottobre, la seconda sessione esplorerà la visione del mondo del Vaticano nel suo insieme a fronte dell’Olocausto, e in particolare i punti di vista sulle nazioni e sulle religioni che plasmarono la risposta dei funzionari, prelati e laici intorno a Pio XII. Nella terza sessione si approfondirà la teorizzazione e prassi delle leggi razziali, nate nella Germania nazista e diffusesi in tutta Europa. La quarta sessione, strutturata in due panel, sarà dedicata al salvataggio degli ebrei, con particolare attenzione all’80° anniversario del rastrellamento a Roma: chi salvò gli ebrei e perché? Cosa possono dirci i nuovi archivi su questo evento in merito alle ragioni per cui il salvataggio avvenne o meno? Mercoledì 11 ottobre, la quinta sessione mapperà le reazioni dei diplomatici papali e delle nunziature nel mondo di fronte alla crisi dei rifugiati e agli orrori dell’Olocausto. La sesta sessione seguirà alcuni momenti del dopoguerra particolarmente critici, come gli aiuti ai criminali di guerra nazisti e dell’Asse, e gli sforzi del Vaticano a favore di tedeschi condannati per crimini di guerra nei tribunali militari internazionali. La settima e ultima sessione percorrerà infine il cammino incerto che condusse alla dichiarazione “Nostra Aetate” (1965) quando, vent’anni dopo l’Olocausto, il concilio Vaticano II respingerà l’antisemitismo e sottolineerà il profondo legame tra cristianesimo ed ebraismo. La sessione di apertura del convegno – lunedì 9 ottobre, ore 15 – sarà inaugurata dai saluti di mons. Étienne Vető, vescovo ausiliare di Reims, già direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici (Pontificia Università Gregoriana); della Dr. Iael Nidam-Orvieto, Direttrice dell’Istituto Internazionale per la Ricerca sull’Olocausto (Yad Vashem, Gerusalemme); della Dr. Suzanne Brown-Fleming, Direttrice del “Jack, Joseph, and Morton Mandel Center for Advanced Holocaust Studies” (United States Holocaust Memorial Museum, Washington D.C.); del Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede; e di Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma. Il convegno sarà preceduto da una sessione di studio sui documenti ritrovati negli archivi del Pontificio Istituto Biblico, riguardanti il salvataggio degli ebrei nelle parrocchie e negli istituti religiosi romani.

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