Codice di Camaldoli: card. Zuppi (Cei), “la Chiesa è attenta a ciò che avviene sul piano politico”. Necessaria “politica di sostegno della natalità e di difesa della vita”

“Le idee del Codice di Camaldoli hanno camminato sulle gambe dei partiti. Oggi la situazione è molto diversa. Non ci sono partiti d’ispirazione cristiana e, più in generale, partiti organizzati di stampo novecentesco. Questo non deve certo diventare un alibi per non cercare nuovi modi di fare politica o per fare politica svincolati da principi, valori e contenuti”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nella prolusione al convegno sugli 80 anni del Codice di Camaldoli. “La Chiesa è attenta a ciò che avviene sul piano politico e sa riconoscere ciò che ha valore e ciò che non lo ha”, ha ammonito il cardinale: “Ad esempio da anni la Chiesa chiede a tutti i governi che chi fugge da grandi povertà, da pericolo grave o di morte, sia accolto come fratello o sorella, con risposte che siano all’altezza dell’umanesimo vera identità del nostro Paese. Guai a dilapidare quelle che sono le caratteristiche più profonde e vere del nostro Paese! Da anni chiediamo una politica di sostegno della natalità e di difesa della vita, tutta, dal suo inizio alla sua fine, nelle sue fragilità e debolezze. Siamo consapevoli – come ha detto Francesco – che il futuro demografico dell‘Italia ha bisogno dell’apporto degli emigrati. Natalità e accoglienza si completano, non si oppongono”. Per il cardinale, “l’impegno dei cattolici – quando è sincero e generoso – è di per sé de-polarizzante e rappresenta un antidoto alle tossine che inquinano la democrazia”.

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