Processo in Vaticano: Diddi, “Segreteria di Stato vittima di un’estorsione”

I 15 milioni di sterline dati a Gianluigi Torzi per uscire dalla compravendita del Palazzo di Sloane Avenue sono stati “una estorsione alla Segreteria di Stato”, che con tale somma “aveva acquisito una scatola vuota”. Lo ha detto il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, nella terza parte della sua requisitoria al processo in corso in Vaticano per gli investimenti della Segreteria di Stato a Londra. Nell’udienza odierna, la 64ma – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi nell’Aula polifunzionale dei Musei Vaticani – Diddi ha ricostruito i passaggi della presunta estorsione in cui sono stati coinvolti mons. Mauro Carlino, Fabrizio Tirabassi e Gianluigi Torzi, al termine della quale, ha ricordato Diddi, “la Segreteria di Stato si ritrovava con 30mila azioni che non valevano nulla, di fronte alle 1000 con diritto di voto che si è riservato Torzi, e quindi in balia dei capricci di quest’ultimo”. I 15 milioni di sterline versate dalla Segreteria di Stato a Torzi, per Diddi, “sono del tutto ingiustificabili”. “Anche in Vaticano – ha aggiunto il promotore di giustizia – c’è stato un atteggiamento omertoso, in particolare perché la vittima, dopo essere stata vittima di estorsione conclamata, non ha presentato neanche denuncia”. Secondo Diddi, in sintesi, “tutti sapevano che c’era un atto di estorsione in corso”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori