Codice di Camaldoli: l’evento in programma nel fine settimana al monastero sarà trasmesso da Telesandomenico

È significativo l’impegno messo in campo da Telesandomenico in occasione del convegno intitolato “Il Codice di Camaldoli. Tra mito e storia una vicenda ricolma di futuro a ottant’anni dal convegno del luglio del 1943” in programma al monastero di Camaldoli (Ar) da venerdì 21 a domenica 23 luglio. L’emittente comunitaria della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro in particolare trasmetterà in diretta nel canale 85, visibile in tutta la Toscana e in streaming all’indirizzo www.tsdtv.it/live (e su www.toscanaoggi.it), la prima sessione del convegno di venerdì 21 luglio dalle 15.30 alle 17.30 e la messa conclusiva celebrata domenica 23 luglio alle 11.30 dal cardinale Pietro Parolin, segretario di stato vaticano. Gli altri momenti del convegno verranno invece trasmessi in differita in forma integrale e saranno documentati con specifici servizi negli spazi del telegiornale. L’evento si aprirà venerdì 21 luglio, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la prolusione del card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, e la relazione introduttiva di Tiziano Torresi, dell’Università degli studi Roma Tre. La prima sessione di lavoro è presieduta da mons. Andrea Migliavacca, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Promossa dalla Conferenza episcopale italiana, dalla Comunità di Camaldoli, dalla Conferenza episcopale toscana, da Camaldoli cultura e dal settimanale Toscana Oggi, l’iniziativa intende celebrare – a ottant’anni dall’incontro del luglio 1943 – uno dei documenti più significativi del cattolicesimo italiano del Novecento, presentandone uno studio aggiornato e completo. Obiettivo del Convegno è rileggere il Codice di Camaldoli alla luce della recente storiografia, indagare le sue fonti e i motivi di ispirazione, evidenziare i collegamenti con le dinamiche della teologia e della filosofia del tempo, ripercorrere l’itinerario biografico e intellettuale delle personalità coinvolte nel suo allestimento, ma anche interrogarsi sulla capacità progettuale dei cattolici d’Italia e sul ruolo che essi hanno svolto e possono continuare a svolgere per una matura e consapevole partecipazione alla vita civile e politica del Paese.

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