Sanità: Gallarate, duemila persone in piazza chiedono “salvaguardia del diritto alla salute per tutti”

(Foto M.B.)

“Pensavamo che fossero in pericolo soprattutto le cure dei più fragili, dei più deboli, delle persone con patologie croniche gravi o con disabilità di ogni età. Pensavamo che fossero soprattutto queste categorie di persone a soffrire per la carenza di servizi di prossimità, per i gravi disagi dovuti alla parcellizzazione dei servizi sanitari e sociali, per le difficoltà di accessibilità alle cure. Lamentavamo la mancanza di cure di prossimità per persone fragili”, ma “oggi oggi prendiamo atto che è in pericolo la salvaguardia del diritto alla salute per tutti”. Nei giorni scorsi si è svolta a Gallarate una manifestazione organizzata da un gruppo di associazioni di malati fragili a Gallarate (Varese) per il diritto alla salute e a servizi sanitari “adeguati e sicuri” e soprattutto di prossimità. Hanno partecipato oltre duemila persone; nessuna sigla o bandiera politica esposta. Un movimento “di piazza” sorto spontaneamente, sostenuto da alcune associazioni locali, in difesa della sanità pubblica. Il tema sta interessando la cittadina lombarda, e interrogando anche la realtà ecclesiale locale. Lunedì 12 giugno se ne discuterà anche in Consiglio comunale.
La questione prende piede già nel dicembre 2021, in fase Covid, con la mobilitazione di associazioni di malati, di persone disabili, le loro famiglie e le associazioni di volontariato sociosanitarie e di promozione e inclusione sociale. “Chiedevamo – hanno spiegato i promotori – il ripristino di cure di accompagnamento e tutela delle persone più fragili”. I quali insistono: “non solo sono compromesse le aree di cura della salute di cui noi abbiamo bisogno, ma sono diventate incerte le cure per tutti, anche le cure acute, dell’emergenza e urgenza. Non sfuggono all’incertezza le cure pediatriche. Interventi estemporanei (cooperative ecc.) offrono prestazioni ma non una organizzazione efficace e sicura dei servizi che può essere garantita solo da un consolidato lavoro interprofessionale. Per questo le associazioni” del territorio, “dopo i ridimensionamenti e le chiusure di questi anni, si mobilitano e sostengono gli operatori dei servizi sanitari per la difesa della salute di tutti, per i nostri ospedali e per i servizi sanitari del nostro territorio.
“Con preoccupazione, siamo in attesa degli ovvi e indifferibili interventi: revisione del piano organizzativo della Asst Valle Olona, per il miglior uso delle risorse superstiti nella Asst e nell’area vasta ultraprovinciale; cronoprogramma di progettazione strutturale e gestione operativa delle attività nelle diverse aree sanitarie ospedaliere e territoriali; monitoraggio attento e salvaguardia continuativa delle risorse e dell’operatività; informazione continua e aggiornata dei cittadini sullo stato reale dei servizi e sulle condizioni per l’accesso e per il loro utilizzo. […] In questa situazione emergenziale le associazioni rinforzano le attività di servizio e tutela alla comunità e attivano un presidio permanente di controllo civico”. E concludono: “solo rispondendo ai bisogni di oggi si organizza e si costruisce la risposta di domani”.

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