Pedofilia: Meter, “privacy ostacolo a indagini. Servono cooperazione internazionale e coordinamento tra polizie”

Anche nel 2022 la pedopornografia online è stata un fenomeno mondiale che tocca tutto il pianeta. America (12.771 link su 15.660 segnalazioni) ed Europa (1.299 link) sono la culla della maggior parte delle aziende che gestiscono i server che permettono il funzionamento di siti e di piattaforme in cui si divulga il materiale pedopornografico. E’ quanto emerge dal Report 2022 presentato dall’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto oggi a Pachino (Siracusa). L’analisi delle geolocalizzazione dei server conferma che i Paesi dell’Occidente opulento risultano essere i “padroni del web”, fornitori di servizi accessibili da tutto il mondo, veloci, anonimi e in completa sicurezza. E le leggi sulla privacy, che custodiscono la riservatezza di tutti, sono talvolta un ulteriore muro a difesa dei pedofili che possono agire indisturbati. Su questo argomento l’associazione Meter è intervenuta più volte presso il Parlamento europeo per proporre un’adeguata soluzione a tutela dell’infanzia: “ogni Stato dovrebbe dotarsi di norme specifiche contro la pedofilia online. Necessaria, inoltre, una maggiore cooperazione internazionale e un coordinamento tra le polizie di tutto il mondo”. Come se non bastasse, l’utilizzo continuativo e sistematico dei videogiochi durante il tempo libero, sostitutivo di attività alternative relazionali, genera una tendenza all’isolamento e favorisce il rischio di adescamento.

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