#Avvenireperledonneafghane: Tarquinio, “la guerra è sopraffazione, umiliazione dei più deboli, soprattutto donne e bambine”

(Foto AMB - SIR)

(Milano) “Il Paese ha bisogno di cose che partano dal basso, da persone che pensano e che non hanno paura di avere sentimenti. Questa iniziativa è fortemente inclusiva ed è giusto che anche gli uomini ascoltino”. A dirlo, aprendo l’incontro conclusivo del progetto #Avvenireperledonneafghane, è il direttore del quotidiano Marco Tarquinio secondo il quale, “l’Afghanistan ci dice che cosa è la guerra: sopraffazione, umiliazione dei più deboli, soprattutto donne e bambine. Investire qualcosa a favore delle giovani donne è fondamentale in un Paese che ha creato una ghigliottina sul futuro perché a 12 anni le bambine non possono più accedere all’istruzione”.
Il progetto promosso da Avvenire, iniziato il 12 febbraio scorso e conclusosi, non a caso, l’8 marzo, ha visto ogni giorno la pubblicazione di una storia di donne afghane raccontata dalle giornaliste della testata. Una serie di vicende confluite ora anche in un podcast e che verranno prossimamente pubblicate in un volume da “Pagine prime”. L’iniziativa ha prodotto anche un risultato molto concreto, con la raccolta, alla quale i lettori hanno aderito generosamente, di 18mila euro donati, al termine dell’incontro, alla Caritas italiana nella persona del direttore nazionale, don Marco Pagniello, per un progetto inerente all’istruzione anche femminile. “La situazione in Afghanistan – ha spiegato Pagniello – è complessa perché le limitazioni alla libertà sono tante e riguardano anche la Chiesa stessa. E questo non fa ben sperare per il futuro, però noi ci siamo. Il Progetto ‘Ognuno insegna a qualcuno’ ha l’obiettivo di non lasciare sole le bambine”.

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