Papa Francesco: ai catechisti, “catechesi è esperienza viva di fede. Solo l’incontro interpersonale apre il cuore a ricevere il primo annuncio”

“Il Signore ci chiama tutti a far risuonare il suo Vangelo nel cuore di ogni persona”, ha detto il Papa ricevendo oggi in udienza in Vaticano i partecipanti al Congresso internazionale dei catechisti. “Non stancatevi mai di essere catechisti – l’esortazione di Francesco -. Non di ‘fare la lezione’ di catechesi. La catechesi non può essere come un’ora di scuola, ma è un’esperienza viva della fede che ognuno di noi sente il desiderio di trasmettere alle nuove generazioni. Certo, dobbiamo trovare le modalità migliori perché la comunicazione della fede sia adeguata all’età e alla preparazione delle persone che ci ascoltano; eppure, è decisivo l’incontro personale che abbiamo con ciascuno di loro”. “Solo l’incontro interpersonale – ha assicurato il Papa – apre il cuore a ricevere il primo annuncio e a desiderare di crescere nella vita cristiana con il dinamismo proprio che la catechesi permette di attuare”. Di qui l’utilità del nuovo Direttorio per la Catechesi, consegnato ai catechisti nei mesi scorsi, “per comprendere in quale modo percorrere questo itinerario e come rinnovare la catechesi nelle diocesi e nelle parrocchie”. Lo scopo della catechesi, “tappa privilegiata dell’evangelizzazione, è quello di giungere a incontrare Gesù Cristo e permettere che Lui cresca in noi”, la precisazione del Pontefice. Entrando nello specifico di questo terzo Incontro internazionale, che ha preso in considerazione la terza parte del Catechismo della Chiesa Cattolica, il Papa ha consegnato ai catechisti questo passaggio: “Quando crediamo in Gesù Cristo, comunichiamo ai suoi misteri e osserviamo i suoi comandamenti, il Salvatore stesso viene ad amare in noi il Padre suo e i suoi fratelli. La sua Persona diventa, grazie allo Spirito, la regola vivente e interiore della nostra condotta”.

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