Ucraina: Kiev chiede scrizione Odessa in lista patrimonio mondiale in pericolo. Da Unesco proseguono aiuti per restauro e protezione monumenti bombardati

Il ministro della cultura e dell’informazione ucraino Oleksandr Tkachenko ha annunciato la decisione del suo Paese di richiedere l’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità del centro storico di Odessa, rinomato per la sua architettura, ma che è già stato “colpito dai bombardamenti” e si trova “a poche decine di chilometri dal fronte” dei combattimenti con l’esercito russo. Lo riferisce  un comunicato dell’Unesco dopo l’incontro di Tkachenko con Audrey Azoulay, direttore generale dell”Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, presso la sede dell’organizzazione a Parigi. Secondo il comunicato, Tkachenko ha annunciato che “l’Ucraina richiederà la registrazione dal centro storico di Odessa, città portuale del Mar Nero, famosa in particolare per le sue scalinate monumentali, punto strategico del conflitto, più volte bombardata dalle forze russe”.
Su richiesta dell’Ucraina, l’Unesco ha già mobilitato esperti internazionali per fornire supporto tecnico al Paese affinché questa nomina possa essere esaminata urgentemente dagli Stati membri che fanno parte del Comitato del patrimonio mondiale, al fine di iscriverla nella lista del patrimonio mondiale e nella lista del patrimonio mondiale in pericolo. Al suddetto Comitato verrà inoltre raccomandato di aggiungere i siti del patrimonio mondiale dell’Unesco di Kiev e L’viv, anch’essi minacciati, all’elenco del patrimonio mondiale in pericolo. Nel frattempo il direttore generale ha annunciato che l’Organizzazione sta completando le misure di emergenza sul campo con fondi per il restauro degli edifici monumentali danneggiati, digitalizzazione di un migliaio di opere d’arte, nuove attrezzature all’Amministrazione regionale di Odessa per la protezione in situ dei beni culturali: pannelli protettivi, sacchi di sabbia, estintori, tessuti ignifughi e maschere antigas che saranno consegnati all’Assessorato alla cultura, religione e tutela dei beni architettonici.

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