Mikhail Gorbaciov: Muratov (Nobel per la pace), “disprezzava la guerra, ha detto addio al comunismo senza sangue”

“Disprezzava la guerra. Disprezzò la realpolitik. Era sicuro che il tempo per risolvere i problemi dell’ordine mondiale con la forza fosse finito. Credeva nella scelta delle nazioni”. Così scrive di Mikhail Gorbaciov Dimitry Muratov, caporedattore della testata Novaya Gazeta, che con lo statista scomparso ieri sera a Mosca condivide molte cose, tra cui l’onore di essere uno dei tre russi ad essere stati insigniti del Premio Nobel per la pace: Gorbaciov nel 1990 e Muratov nel 2021, dopo il fisico Andrej Sacharov nel 1975. Novaya Gazeta aveva sospeso le pubblicazioni da Mosca cinque mesi fa, sotto le pressioni della censura russa, ma oggi ha pubblicato diversi contributi per ricordare l’ex-presidente. Scrive ancora Muratov di Gorbaciov: “Ha rilasciato prigionieri politici. Fermato la guerra in Afghanistan e la corsa agli armamenti nucleari”; e poi ancora: “Amava una donna più del suo lavoro. Penso che non avrebbe potuto abbracciarla se le sue mani fossero state coperte di sangue. Non considerava l’uccisione una virtù e ha detto addio al comunismo senza sangue”. E ancora: “Metteva i diritti umani al di sopra dello Stato e apprezzava un cielo pacifico più del potere personale”. Dopo alcuni ricordi, Muratov domanda: “Chi lo sostituirà? Chi?”. “Ho sentito dire che è riuscito a cambiare il mondo, ma non è riuscito a cambiare il suo Paese. Può darsi”, conclude Muratov, “ma ha fatto sia al Paese che al mondo un dono incredibile: ci ha regalato trent’anni di pace. Il regalo è finito. Il regalo non c’è più. E non ci saranno più regali”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa