Papa Francesco: udienza, cita Anna Magnani. “Non toccare le rughe, sono un simbolo di esperienza, di maturità”

foto SIR/Marco Calvarese

“La nostra epoca e la nostra cultura, che mostrano una preoccupante tendenza a considerare la nascita di un figlio come una semplice questione di produzione e di riproduzione biologica dell’essere umano, coltivano poi il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione – disperata – di una carne incorruttibile”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla vecchiaia, che oggi viene “in molti modi disprezzata perché porta l’evidenza inconfutabile del congedo di questo mito, che vorrebbe farci ritornare nel grembo della madre, per ritornare sempre giovani nel corpo”. “La tecnica si lascia attrarre da questo mito in tutti i modi: in attesa di sconfiggere la morte, possiamo tenere in vita il corpo con la medicina e la cosmesi, che rallentano, nascondono, rimuovono la vecchiaia”, l’analisi di Francesco, che ha precisato: “Una cosa è il benessere, altra cosa è l’alimentazione del mito”. “La confusione tra i due aspetti ci sta creando una certa confusione mentale”, il grido d’allarme del Papa: “Confondere il benessere e alimentare il mito dell’eterna giovinezza: e si fa tanto per riavere queste giovinezza, sempre, tanti trucchi, tanti interventi chirurgici per apparire giovani”. “Mi vengono in mente – ha proseguito Francesco a braccio – le parole di una saggia attrice italiana, la Magnani, quando le hanno detto di togliere le rughe: ‘No, non toccarle, tanti anni ho avuto per averle!’”. “Le rughe sono un simbolo di esperienza, sono un simbolo di maturità, di aver fatto in cammino”, ha affermato il Papa ancora fuori testo: “Non toccarle per diventare giovani, ma solo di faccia: quello che interessa è la personalità, è il cuore, che rimane con quella bontà del vino buono, che tanto più invecchia, tanto più buono è”.

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