Diocesi: Ragusa, stasera il vescovo emerito Urso celebra in cattedrale una messa per i 20 anni di ordinazione episcopale

Oggi, 12 aprile, in occasione del suo ventesimo anniversario di ordinazione episcopale, mons. Paolo Urso, vescovo emerito di Ragusa, celebrerà, alle 20 in cattedrale, la santa messa insieme al vescovo Giuseppe La Placa.
Monsi. Paolo Urso è stato il quarto vescovo della diocesi di Ragusa, succedendo il 12 aprile 2002 a mons. Angelo Rizzo e guidando la Chiesa iblea sino al novembre 2015. “Da tutti – si legge in una nota della diocesi – è ricordato come un vescovo che ha saputo farsi amico di tutti, il vescovo del sorriso. Ma è stato anche un vescovo che ha saputo coniugare il Vangelo con la carità, dando anche impulso a una nuova stagione di partecipazione e impegno sociale e anticipando di almeno 10 anni l’entusiasmo e le speranze suscitate dall’esempio e dal magistero di Papa Francesco”.
Tra i tanti motivi per cui viene ancora oggi ricordato l’aver ospitato la Marcia nazionale per la pace, che non a caso partì dall’ex base Nato di Comiso quasi a voler sanare vecchie ferite createsi anche all’interno della comunità ecclesiale; la nascita del “Ristoro San Francesco”, della casa d’accoglienza per donne in difficoltà “Io sono con te” e di altre strutture a sostegno di chi più vi-ve l’emarginazione e il disagio; la creazione di una scuola di cucina nei locali dell’ex convento dei Cappuccini per intercettare la necessità di lavoro tra le nuove generazioni; l’accoglienza dei migranti nelle strutture messe a disposizione dalla diocesi. È toccato proprio a mons. Urso celebrare i 50 anni di fondazione della diocesi. Una data che ha fatto uscire dagli archivi, celebrando proprio il 6 maggio le ordinazioni sacerdotali. E sono tanti i sacerdoti che proprio in questa data celebrano l’anniversario della loro ordinazione.
Arrivando a Ragusa quel 12 aprile 2002 disse che voleva instaurare un rapporto di amicizia con i ragusani. Stasera la Chiesa di Ragusa riaccoglierà quindi, dopo 20 anni, “un vescovo che è stato guida, fratello maggiore e per molti anche amico”.

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