Salute: Ail, il 22 febbraio webinar pazienti-medici su gammopatie monoclonali e amiloidosi

“Gammopatie monoclonali di incerto significato (Mgus) e Amiloidosi: le cure e le sfide future”. Questi i temi al centro del webinar organizzato dall’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma (Ail) per martedì 22 febbraio. Dalle 17 alle 19, si terrà online su pazienti.ail.it il seminario pazienti-medici promosso con il patrocinio della Fondazione Gimema (Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto).
L’incontro sarà aperto dai saluti del presidente nazionale dell’Ail, Sergio Amadori; seguiranno gli interventi di specialisti dei Centri ematologici italiani che faranno il punto sulle nuove sfide nell’ambito della cura delle gammopatie monoclonali di incerto significato e sull’amiloidosi. In particolare si parlerà d diagnosi, cura, rapporto medico-paziente. Interverranno Giovanni Palladini, direttore del Centro amiloidosi sistemiche della Fondazione Irccs del Policlinico San Matteo di Pavia e professore di Biochimica clinica presso il Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Pavia, e Tommaso Caravita, responsabile Uosd Ematologia dell’Asl Roma 1.
“Nel corso del webinar – spiega una nota – sarà dedicato ampio spazio al confronto tra pazienti e medici al fine di favorire lo scambio di informazioni corrette e aggiornate sulle patologie e chiarire eventuali dubbi e perplessità”. Al seminario parteciperà anche Fabio Fulio Bragoni del Gruppo Ail Pazienti, realtà formate da “pazienti, familiari e caregivers che desiderano condividere dubbi e incertezze sulla patologia e confrontarsi con persone che vivono la stessa situazione per poter affrontare al meglio il percorso di cura e sentirsi meno soli; hanno l’obiettivo di divenire un valido strumento di auto mutuo aiuto, diffondere la conoscenza delle patologie, promuovere iniziative di incontro e confronto con gli specialisti, incoraggiare la ricerca scientifica, e aggiornare i pazienti sulle innovazioni terapeutiche senza sostituirsi in alcun modo alla figura del medico”.

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