Terremoto Centro Italia: Rapporto aggiornato sulla ricostruzione, “approvati 15mila contributi per 4,8 miliardi”

foto SIR/Marco Calvarese

Dopo i rallentamenti dovuti alla pandemia, alle tensioni sui prezzi e alle difficoltà del mercato edilizio, la ricostruzione privata post sisma 2016 in Centro Italia offre di nuovo segnali incoraggianti. È quanto emerge dal Rapporto aggiornato sulla ricostruzione post sisma 2016, diffuso ieri dall’ufficio stampa del Commissario straordinario ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini. Nel terzo trimestre 2022, infatti, si registra un’accelerazione del numero di richieste di contributo presentate, mentre continua a crescere a ritmo sostenuto il numero dei decreti di contributo approvati e dei cantieri autorizzati. Anche la ricostruzione pubblica, così come quella delle chiese, registra avanzamenti positivi grazie soprattutto alle Ordinanze speciali in deroga, con un incremento della spesa e del numero dei cantieri aperti. A permettere questa crescita la semplificazione delle procedure e delle norme avviata a primavera del 2020 che ha prodotto “in questo arco di tempo l’apertura di 11 mila cantieri della ricostruzione privata, 4 mila dei quali negli ultimi dodici mesi. Pochi giorni fa i contributi concessi sono arrivati a 15mila, passando da 1,6 miliardi di fine 2020 a 4,8 miliardi, mentre le somme effettivamente liquidate alle imprese sulla base dello stato di avanzamento dei lavori sono passate da 684 milioni di euro di fine 2020 a 2 miliardi 284 milioni di euro”. Dal Rapporto emerge anche che “gli edifici già riparati sono 7.762, per oltre 17.500 singole abitazioni riconsegnate ai cittadini, mentre 7.131 sono i cantieri attualmente in fase di lavorazione”. Per quanto riguarda i cantieri della ricostruzione pubblica aperti questi “sono oltre 320, il doppio rispetto ad un anno fa, mentre gli interventi conclusi, tenendo conto anche delle chiese, sono 365”. “Il lavoro che resta da fare – si legge nel Rapporto – è ancora enorme, a fronte del danno causato dal sisma, pari a 27,2 miliardi di euro, dei quali 19,4 relativi al solo patrimonio edilizio privato. La regolazione normativa condotta con le Ordinanze in questi ultimi due anni e mezzo – viene spiegato nel documento – si è oggi sostanzialmente esaurita, ed è sintetizzata nel Testo Unico della ricostruzione privata, di cui la Cabina di Coordinamento ha già avviato la discussione”. Il Testo Unico, che abroga in tutto o in parte una settantina di vecchie Ordinanze, dovrebbe essere adottato formalmente a inizio novembre. Prevista per gennaio l’adozione della nuova piattaforma telematica di gestione delle richieste di contributo, che da gennaio sostituirà il sistema attuale, ormai obsoleto. La piattaforma, già attiva ed in fase di test, sarà aperta nei prossimi giorni alla sperimentazione dei professionisti. Sul fronte della ricostruzione pubblica, oltre alle quasi 2 mila opere finanziate, si sta procedendo alla programmazione di nuovi interventi per ulteriori 1,2 miliardi di euro. In via di definizione anche un nuovo programma di ricostruzione per le chiese e gli edifici di culto, oltre alle quasi mille già finanziate dalle Ordinanze. A quelli della ricostruzione, infine, si stanno aggiungendo i cantieri dei progetti finanziati dal Fondo complementare al Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016, NextAppennino. Gli interventi della prima parte del programma, che prevede investimenti sulle infrastrutture stradali e ferroviarie, la rigenerazione urbana, la conservazione dei beni culturali, lo sport, il turismo, e che riguardano l’area del cratere 2016, sono 525, per un valore di 626 milioni di euro.

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