Ue-Oms-Unicef: “accesso iniquo alla sanità. Il vaccino non è solo un’iniezione, ma un investimento in un futuro più sano e in un mondo più sicuro”

“La diffusione irregolare della vaccinazione Covid-19 fino ad oggi evidenzia” che “l’accesso iniquo alle tecnologie sanitarie tra e all’interno dei Paesi danneggia tutti noi”. È un passo della dichiarazione congiunta che Stella Kyriakides, commissario Ue per la salute e la sicurezza alimentare, Hans Henri P. Kluge, direttore regionale Oms e Afshan Khan, direttore regionale Unicef, hanno scritto insieme in occasione della settimana europea dell’immunizzazione (24-30 aprile). Il punto è “nessun Paese è al sicuro finché tutti i Paesi non sono al sicuro” e se la vaccinazione Covid 19 “deve continuare a un ritmo più veloce ed equo”, non può andare a scapito della cosiddetta “immunizzazione di routine”, indispensabile per salvare “milioni di vite e prevenendo malattie debilitanti in particolare tra i bambini”. Se cala la copertura vaccinale contro queste malattie ora, ciò “aprirà la strada a future epidemie e metterà a repentaglio decenni di progressi”. I dati del 2019 mostravano che la Regione europea aveva numeri “da record” nei tassi di copertura vaccinale contro il morbillo e altre malattie prevenibili. Nel 2020 i casi di morbillo segnalati sono stati particolarmente bassi, ma ora la pandemia rappresenta un ostacolo ai programmi nazionali ordinari di immunizzazione. Di qui l’appello, nella dichiarazione, a “fare la propria parte” ricevendo tutte le vaccinazioni di routine a tempo debito e accettando la vaccinazione Covid-19. Perché il vaccino “non è solo un’iniezione, ma un investimento in un futuro più sano e in un mondo più sicuro”.

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